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Inchiesta

Strage Erba, i dubbi delle Iene

30 gennaio 2019 | 17.14
LETTURA: 4 minuti

Immagine d'archivio con Rosa Bazzi e Olindo Romano al Tribunale di Brescia (FOTOGRAMMA)
Immagine d'archivio con Rosa Bazzi e Olindo Romano al Tribunale di Brescia (FOTOGRAMMA)

di Roberta Lanzara
Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati in via definitiva all'ergastolo per la strage di Erba, potrebbero essere le vittime di un enorme errore giudiziario e i veri responsabili sono ancora a piede libero. A sollevare il dubbio sono state 'Le Iene' con una lunga e accurata inchiesta realizzata da Antonino Monteleone, che ha commentato all'AdnKronos: "Ventisei giudici possono essersi sbagliati. Abbiamo dati drammatici che riguardano gli accoglimenti delle istanze di revisione. Prendiamo il 2017: su circa 56.642 pratiche in Cassazione, ci sono state solo 205 istanze di revisione iscritte, 33 delle quali vengono rigettate, 149 sono inammissibili, 19 sono accolte con ordine di celebrazione di un nuovo processo e 4 sono annullate senza rinvio, cioè che la sentenza era così 'bacata' che è stato annullato il processo". Dati che parlano chiaro.

Nell'inchiesta Monteleone, con il contributo del giornalista de 'Il Giornale' Felice Manti e del reporter investigativo Edoardo Montolli, ha ricostruito le indagini eseguite e ha esaminato le prove raccolte in seguito al massacro dell'11 dicembre 2006, in cui furono assassinati Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk che aveva appena 2 anni, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini; quelle prove che hanno portato 26 giudici a condannare i coniugi all'ergastolo in tutti i tre i gradi di giudizio.

I DUBBI - "E' stato un lavoro faticoso - ha raccontato il giornalista - il risultato è che chiunque si avvicina a questa storia, vedendo i dettagli, oggi ne esce perplesso. E la perplessità è un faro che aiuta a relazionarsi su una storia del genere. Perché anche chi resta convinto degli atti, si rende conto che è un processo fatto male. Nel caso di Erba 26 giudici possono essersi sbagliati dato che il processo è stato fatto con grosse lacune, sotto forte pressione mediatica che hanno creato distorsioni. Ed in genere è sempre meglio un colpevole a spasso che un innocente dentro".

I PARTICOLARI - Ci sono altri particolari non raccontati nell'inchiesta sulla strage condotta da Le Iene. "Ci ritorneremo, se riusciamo domenica prossima. In particolare vogliamo approfondire con il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede il giallo della sparizione delle intercettazioni telefoniche" anticipa all'AdnKronos la 'Iena'.

I TABULATI - Sono infatti tre i pilastri su cui si basano le sentenze di condanna, secondo la ricostruzione di Monteleone: una prova scientifica, la confessione dei coniugi e la testimonianza di Mario Frigerio, anch'esso gravemente ferito alla gola, che avrebbe riconosciuto Olindo. Ed è sul super testimone che si apre tra gli altri il 'vuoto' intercettazioni. Le Iene evidenziano infatti che mancano le trascrizioni delle intercettazioni di un dialogo tra carabinieri e il supertestimone e pure, integralmente, quelle di una settimana di colloquio di Frigerio con un neurologo che doveva esaminarlo. E non sono le uniche a essere scomparse: non ci sono neanche quelle di Rosa e Olindo in casa dopo la strage. Si disse che era strano che non parlassero mai. Ma in realtà, afferma il giornalista, "mancano almeno quattro giorni di registrazioni".

IL MINISTRO - "Bonafede ha deciso di avviare una ispezione - spiega Monteleone -. Lo intervisteremo o questa domenica o la prossima. Vogliamo sapere dal ministro cosa hanno risposto le aziende incaricate di eseguire le intercettazioni a proposito di queste sparizioni, usate contro Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati in via definitiva all'ergastolo per la strage di Erba".

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