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Manuel, il cerchio si stringe

04 febbraio 2019 | 13.40
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Si stringe il cerchio sui due uomini a bordo dello scooter, da cui la notte tra sabato e domenica scorsi sono partiti i colpi di pistola che hanno ferito gravemente Manuel Bortuzzo, la giovane promessa del nuoto ora ricoverato in prognosi riservata al San Camillo di Roma. Gli investigatori starebbero cercando di individuare i partecipanti alla rissa avvenuta prima degli spari in un pub a pochi metri dal luogo de ferimento del 19enne. Uno dei partecipanti è stato già identificato.

L’ipotesi più accreditata al momento resta quella dello scambio di persona: Manuel non sarebbe stato quindi il vero obiettivo di chi ha sparato. Sembra che il 19enne infatti, che non aveva partecipato alla rissa, non abbia avuto discussioni con nessuno negli ultimi tempi. Gli investigatori comunque indagano a 360 gradi e stanno vagliando tutti i rapporti personali del giovane.

Manuel, che è stato sottoposto a un intervento alla colonna vertebrale al San Camillo di Roma non è in pericolo di vita e le condizioni sono stazionarie. Manuel "è in condizioni stabili. Per quel che riguarda la funzionalità del midollo, per ora non ci sono novità, rimane una lesione midollare e attualmente non ci sono segni di ripresa agli arti inferiori" ha spiegato ai cronisti in un veloce punto stampa Alberto Delitala, direttore del dipartimento Neuroscienze del S.Camillo.

"Ho appena sentito i colleghi della rianimazione - ha aggiunto il medico - che hanno effettuato una finestra anestesiologica, in pratica è stata valutata la situazione del suo stato di coscienza, che una volta sospesa l'anestesia è apparso buono. Il ragazzo ha dimostrato di entrare in contatto con l'ambiente e questa è una buona notizia. In giornata sarà eseguita una risonanza magnetica e sono in corso ora i potenziali evocati, che ci potrebbero dare un'indicazione sulla possibilità del midollo spinale di condurre uno stimolo nervoso". Il giovane rimane "ancora in prognosi riservata, perché bisogna aspettare 48-72 ore prima di poter sciogliere la prognosi".

"Manuel ce la sta mettendo tutta, cerca di reagire. Oggi, anche se per un attimo, ha aperto gli occhi: è forte, è qui. Aspettiamo", le parole del presidente dell'Aurelia nuoto di Roma, Luigi Masciocchi, che sta vivendo assieme alla famiglia Bortuzzo ore di attesa all'ospedale San Camillo. "Sono in ospedale - ha aggiunto Masciocchi all'Adnkronos - Ieri ho fatto nove ore, oggi altre 3. Siamo vicini alla famiglia in attesa che passino queste fatidiche 72 ore per vedere qual è la situazione. Il ragazzo è sedato in rianimazione, abbiamo parlato coi medici che ci dicono che la situazione è stazionaria, dobbiamo aspettare". "Di ragazzi dolci come lui ce ne sono pochi, ho 500 atleti, uno più bravo dell'altro, però lui in particolar modo è un ragazzo tranquillo, un ragazzo d'oro che fa dalle 10 alle 12 sedute alla settimana di allenamento, 18 chilometri al giorno, è un ragazzo quadrato e serio venuto da Treviso a Roma per far questo. Bortuzzo si allena al Centro federale di Ostia con Paltrinieri e gli altri del fondo, io lo vedo alle gare e lo sento quando dobbiamo andare in gara. Comunque tutti i ragazzi dell'Aurelia nuoto Roma fanno il tifo per lui, mi chiamano per chiedere aggiornamenti, sono tutti dispiaciuti e in apprensione per Manuel".

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