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Cyberbullismo, impegno del Consiglio regionale del Piemonte

05 febbraio 2019 | 15.48
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(Fotogramma)
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E' Novara la provincia piemontese in cui il fenomeno bullismo è più grave, seguono Alessandria e Vercelli. Al contrario, Cuneo è quella in cui, grazie a interventi di prevenzione mirati, il bullismo risulta essersi notevolmente ridotto rispetto alle altre province della regione. A renderlo noto forniti da Miur e Polizia postale il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Nino Boeti che a Palazzo Lascaris ha presieduto la celebrazione della Giornata nazionale contro il bullismo e cyberbullismo, prima iniziativa di un fitto programma di eventi che il Consiglio regionale dedica a un fenomeno sempre più frequente che talvolta assume risvolti tragici nella vita dei ragazzi. Le iniziative in programma coinvolgeranno studenti, insegnanti e famiglie fino al 15 febbraio.

Tante le autorità presenti, oggi, in aula insieme a consiglieri regionali e studenti. Tra queste, Rita Turino, Garante regionale dell’Infanzia, il presidente del Corecom Piemonte Alessandro De Cillis, Anna Maria Baldelli Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori, alcuni rappresentanti del Miur Piemonte, della Polizia postale, dei Carabinieri, del tribunale dei Minori di Torino, della Guardia di finanza, della Prefettura e della Questura di Torino. Tutti i consiglieri e gli ospiti presenti hanno indossato la spilletta Nodo Blu, simbolo della campagna nazionale del Miur, ed esposto un cartello contro il bullismo e cyberbullismo.

"Internet è giustamente considerata una delle più importanti rivoluzioni della storia dell’umanità, considerata al pari dell’invenzione della ruota o della stampa a caratteri mobili. Esiste però un’altra faccia di internet, che negli anni è emersa in modo altrettanto drammatico e tumultuoso, con rischi legati ad un suo uso improprio, tra questi il cyberbullismo". Così il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Nino Boeti.

"Il bullismo - ha sottolineato Boeti - è una forma di comportamento sociale di tipo violento e intenzionale, fisico o psicologico, spesso associato alla dimensione scolastica o a luoghi di aggregazione frequentati da giovani. Un fenomeno - ha aggiunto - che si diffonde in maniera sempre più pervasiva, con risvolti anche tragici sulla vita dei ragazzi, come testimoniato dalle cronache sempre più frequenti. Per questo il Consiglio regionale si è dotato di una legge, che consente di avere tutte le informazioni sul fenomeno, utili a comprendere gli ambiti di prevenzione e di intervento".

"La norma approvata nella nostra regione e ’tra le più avanzate a livello nazionale, un aspetto che ci rende orgogliosi ma che ci spinge a proseguire su questa strada", ha proseguito Boeti confermando l’impegno a fare di Palazzo Lascaris "una ‘casa’ per i piemontesi capace di ospitare momenti di confronto e sensibilizzazione aperti al pubblico in grado di contribuire alla crescita e alla formazione civica dei giovani".

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