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Rigopiano, chiesto processo per 25 persone

06 febbraio 2019 | 13.49
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(Vigili del fuoco)
(Vigili del fuoco)

A distanza di due anni esatti dalla tragedia di Rigopiano quando una valanga, il 18 gennaio 2017, travolse un hotel nel territorio del Comune di Farindola (Pescara) procurando la morte di 29 persone fra ospiti della struttura e personale dipendente, l'inchiesta della Procura di Pescara approda ad un nuovo risultato. Il Procuratore Capo Massimiliano Serpi e il Sostituto Andrea Papalia hanno firmato 25 richieste di rinvio a giudizio. Tra i destinatari del  provvedimento sono stati confermati il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, l’ex Presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco e l’ex Prefetto di Pescara Francesco Provolo.

Al centro delle indagini sulla tragedia di Rigopiano portate avanti finora la mancata realizzazione della carta valanghe, ma anche le presunte inadempienze relative alla manutenzione e sgombro delle strade di accesso all'hotel e il tardivo allestimento del centro di coordinamento dei soccorsi. La vicenda giudiziaria ora passa al vaglio del Gup, che in sede di udienza preliminare dovrà pronunciarsi sulla richiesta della Procura. I reati ipotizzati dalla Procura, vanno, a vario titolo, dal crollo di costruzioni o altri disastri colposi, all'omicidio e lesioni colpose, all'abuso d'ufficio e al falso ideologico. Ad occuparsi delle indagini sono stati i carabinieri forestali di Pescara.

Oltre al sindaco di Farindola Lacchetta, l’ex Presidente della Provincia di Pescara Di Marco e l’ex Prefetto Provolo le altre 22 persone coinvolte sono: Sabatino Belmaggio, responsabile del servizio rischio valanghe fino al 2016; la società Gran Sasso Resort & Spa; Carlo Visca, direttore del dipartimento di Protezione civile dal 2009 al 2012; Vincenzo Antenucci, dirigente Servizio prevenzione rischi e coordinatore del Coreneva dal 2001 al 2013; il tecnico del Comune di Farindola Enrico Colangeli; Bruno Di Tommaso, gestore dell'albergo e amministratore e legale responsabile della società Gran Sasso Resort & Spa; Paolo D'Incecco e Mauro Di Blasio, rispettivamente dirigente e responsabile del servizio di viabilità della Provincia di Pescara.

E ancora, Leonardo Bianco e Ida De Cesaris, rispettivamente ex capo di gabinetto e dirigente della Prefettura di Pescara; Pierluigi Caputi, direttore regionale dei Lavori pubblici fino al 2014; Carlo Giovani, dirigente della Protezione civile; gli ex sindaci di Farindola Massimiliano Giancaterino e Antonio De Vico; il tecnico geologo, Luciano Sbaraglia; Marco Paolo Del Rosso, l'imprenditore che chiese l'autorizzazione a costruire l'albergo; Antonio Sorgi, direttore della Direzione parchi territorio ambiente della Regione Abruzzo; Giuseppe Gatto, redattore della relazione tecnica allegata alla richiesta della Gran Sasso Spa di intervenire su tettoie e verande dell'hotel; Andrea Marrone, consulente incaricato da Di Tommaso per adempiere le prescrizioni in materia di prevenzione infortuni; Emidio Rocco Primavera, direttore del Dipartimento opere pubbliche Giulio Honorati, comandante della Polizia provinciale di Pescara; Tino Chiappino, tecnico reperibile secondo il piano di reperibilità provinciale.

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