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Caso Cucchi, il carabiniere: "Stefano 'sbianchettato' sul registro"

14 febbraio 2019 | 13.39
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(Fotogramma)
(Fotogramma)

"Quando vidi il registro sul fotosegnalamento con il nome del detenuto 'sbianchettato' e sostituito con quello di un altro capii subito che si trattava di un’irregolarità, un'irregolarità tra l'altro sanzionabile anche con un provvedimento disciplinare. Dissi al capitano Tiziano Testarmata che il documento doveva essere sequestrato ma all’epoca riposi la mia fiducia su Testarmata e decisi di non insistere". Lo ha detto il maggiore Pantaleone Grimaldi, sentito in Corte d'Assise al processo sulla morte di Stefano Cucchi, deceduto il 22 ottobre 2009 sei giorni dopo essere stato arrestato per droga, per cui sono imputati 5 carabinieri, tre dei quali accusati di omicidio preterintenzionale.

Grimaldi, che nel 2015 divenne comandante della Compagnia Casilino, nel novembre di quell’anno venne contattato dal comandante del Reparto operativo, il colonnello Lorenzo Sabatino, il quale lo avvertì che  sarebbe arrivato il capitano Testarmata per acquisire documenti sul caso Cucchi che erano conservati ancora in un armadio chiuso a chiave. "Notai anche che nel ‘campo’ dove si deve scrivere chi effettua il foto segnalamento c’era scritto solo 'addetto'", ha aggiunto Grimaldi, che sentito già lo scorso novembre dal pm Giovanni Musarò riferì di aver detto a Testarmata, in quell’occasione, che non poteva essere solo un caso che quella serie di irregolarità riguardassero la vicenda Cucchi. 

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