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Terrorismo

Latitanti, tandem Roma-Parigi

15 febbraio 2019 | 06.32
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Continueranno nei prossimi giorni e nelle prossime settimane gli scambi bilaterali

Foto di repertorio (Xinhua)
Foto di repertorio (Xinhua)

di Emmanuel Cazalè
Continueranno nei prossimi giorni e nelle prossime settimane gli scambi bilaterali tra Italia e Francia per esaminare le domande di estradizione 'dormienti' relative ai terroristi italiani rifugiatisi in Francia nei decenni passati che sono già stati al centro di una riunione tecnica che si è tenuta ieri a Parigi tra i ministeri della Giustizia italiana e francese. Gli scambi tra le due cancellerie riguarderebbero complessivamente una quindicina di casi.

Per ora, secondo quanto apprende l'Adnkronos, la prima richiesta di estradizione formalizzata dall'Italia riguarderebbe Narciso Manenti, affiliato all'epoca dei fatti ai 'Nuclei armati per il contropotere territoriale' su cui la procura di Bergamo ha emesso un mando di arresto europeo e che è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Giuseppe Gurrieri, carabiniere ucciso nel 1979 a Bergamo. La seconda richiesta di estradizione che l'Italia dovrebbe formalizzare prossimamente riguarderebbe invece Raffaele Ventura, l'ex esponente delle Formazioni comuniste combattenti, la cui condanna sarebbe vicina alla prescrizione.

Per ora non è arrivata nessuna conferma ufficiale riguardo alle indiscrezioni trapelate. Il ministero della Giustizia francese ha confermato solo che l'Italia ha formalizzato una prima richiesta di procedura di estradizione mentre una seconda dovrebbe arrivare prossimamente. "Una seconda domanda dovrebbe arrivare prossimamente", spiegano dal ministero transalpino che ribadisce che i vari dossier "saranno valutati caso per caso". Per quanto riguarda i tempi, dal ministero della Giustizia francese si sottolinea che "tenuto conto della complessità e della tecnicità della questione della prescrizione, i tempi sono difficili da quantificare per le autorità giudiziarie francesi".

Anche il ministero della Giustizia italiana non si sbilancia sull'identità delle persone per i quali sarebbe stata formalizzata o sarà formalizzata un richiesta di estradizione. Il ministero, ieri, ha confermato che durante il primo incontro tecnico fra la delegazione italiana e le autorità francesi, che si è svolto "in un clima cordiale", sul tavolo c'erano "tutti i fascicoli inerenti i latitanti localizzati in territorio francese su cui le autorità italiane avevano inoltrato richiesta di estradizione. Sono stati analizzati tutti i fascicoli, uno per uno, ed è avvenuto un proficuo scambio di informazioni su ogni caso".

Le autorità francesi "si sono impegnate a rivalutare tutte le posizioni" ha spiegato il ministero italiano sottolineando che "lo scoglio principale è la lotta contro il tempo, rappresentata dalla prescrizione: purtroppo gran parte delle richieste inoltrate nel 2002 non hanno mai lasciato gli uffici del ministero della Giustizia francese. Proprio per questo, la delegazione italiana ha chiesto che su tutti i fascicoli si pronunci l'autorità giudiziaria francese: gli atti sono sempre rimasti al ministero e non sono mai stati sottoposti al vaglio dell'autorità giudiziaria". Da Roma "c'è la convinzione che si sia finalmente instaurato un rapporto diretto che consentirà di seguire passo passo tutte le azioni da mettere in atto per giungere alla rimpatrio dei latitanti". Una convinzione, questa, che si respira anche a Parigi dove si è sottolineato che tra le due cancellerie "c'è un'ottima intensa" e che "gli scambi bilaterali proseguiranno con i nostri colleghi italiani".

La lista sulla quale stanno lavorando i funzionari italiani e francesi sarebbe composta da una quindicina di noma tra cui, oltre a Narciso Manenti e a Raffaele Ventura, figurerebbero Giovanni Alimonti, Luigi Bergamin, Roberta Cappelli, Enzo Calvitti, Paolo Ceriani Sebregondi, Maurizio Di Marzio, Paola Filippi, Gino Giunti, Giorgio Pietrostefani, Ermenegildo Marinelli, Sergio Tornaghi e Enrico Villimburgo.

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