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Palermo: picchiava la moglie, per la prima volta disposto il braccialetto elettronico

25 febbraio 2019 | 16.00
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Il Procuratore aggiunto Picozzi
Il Procuratore aggiunto Picozzi

(di Elvira Terranova) - Per non fare riavvicinare il marito violento alla moglie, il gip del Tribunale di Palermo Walter Turturici ha disposto per l'uomo, un palermitano, l'utilizzo del braccialetto elettronico e il divieto di avvicinamento alla donna. E' la prima volta che il dispositivo venga utilizzato su una persona che non si trova agli arresti domiciliari. Il provvedimento è stato reso possibile con il Decreto Sicurezza approvato di recente. L'uomo è accusato di maltrattamenti aggravati e lesioni personali. Dall'inchiesta, che è coordinata dal Procuratore aggiunto Annamaria Picozzi e dal pm Maria Rosaria Perricone, è emerso che la donna, fin dal 2012, veniva maltrattata e insultata dal marito anche davanti al figlioletto.

Mentre il braccialetto elettronico agli arresti domiciliari è collegato a un dispositivo nell'abitazione, in questo caso viene dato un dispositivo elettronico alla vittima denunciante. Si tratta di una sorta di telecomando che viene calibrato sulla distanza che impone il gip. Quando i due dispositivi confliggono perché si supera la distanza, allora scatta subito l'allarme e la persona offesa viene immediatamente avvertita che il marito sta violando la misura cautelare.

L'uomo è accusato di maltrattamenti anche nei confronti del figlio di sei anni

L'uomo è accusato di maltrattamenti anche nei confronti del figlio di sei anni, anche se non lo ha picchiato. Ma secondo la Corte di cassazione se un uomo maltratta la moglie di fronte al figlio, la volenza assistita viene considerata anche maltrattamento.

La donna avrebbe subito per molti anni vessazioni psicologiche e maltrattamenti di ogni tipo. Lui, come emerge dall'inchiesta coordinata da Annamaria Picozzi, avrebbe persino preteso che la donna giustificasse ogni pagamento effettuato per la spesa. E le lasciava dei biglietti in cui le scriveva "come comportarsi". I biglietti sono stati consegnatoi ai magistrati che indagano.

In pochi giorni dall'avvio dell'inchiesta, è stata firmata dalla Procura la misura cautelare e il gip Turturici ha emesso il divieto di avvicinamento con il braccialetto elettronico. Secondo gli investigatori si tratta di una "misura molto efficace" perché a distanza si può controllare il marito violento. Nei giorni scorsi è stata firmata anche una convenzione tra il Ministero della Giustizia e alcuni operatori telefonici per l'utiltizzo dei dispositivi. L'indagine è stata condotta dai Carabinieri con il supporto della Polizia di Stato.

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