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Dieci morti sospette in ospedale, chiesto l'ergastolo per l'infermiera

01 marzo 2019 | 20.45
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I controlli dei Nas nel reparto rianimazione dell'ospedale di Piombino
I controlli dei Nas nel reparto rianimazione dell'ospedale di Piombino

La Procura di Livorno, tra il pm Massimo Mannucci, nel corso della prima udienza del processo in rito abbreviato, ha chiesto la condanna all'ergastolo per Fausta Bonino, l'infermiera 57enne accusata di omicidio volontario plurimo e aggravato per le morti sospette di 10 pazienti, avvenute nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Piombino tra il 2014 e il 2015.

Fausta Bonino, ex infermiera dell'ospedale Villamarina di Piombino, fu arrestata il 30 marzo del 2016 perché sospettata di aver ucciso una serie di pazienti durante la loro degenza nel reparto di anestesia e rianimazione. Il 20 aprile 2016, il Tribunale del Riesame di Firenze annullò l'ordinanza di custodia in carcere e Fausta Bonino venne rimessa in libertà.

La donna, secondo l'accusa, avrebbe pianificato e causato la morte di dieci persone mediante l'uso "deliberato e fuori dalle terapie prescritte" di eparina in dosi tali da "determinare il decesso" provocato da improvvise emorragie. L'infermiera, che nel frattempo è stata sospesa dall'Asl, si è sempre proclamata innocente. L'arringa della difesa è fissata per l'udienza del 22 marzo, mentre il 5 aprile sono in programma le eventuali repliche e la sentenza.

Sia pure con un diverso procedimento è stato rinviato a giudizio per omicidio colposo anche Michele Canalis, il primario del reparto di anestesia e rianimazione dell'ospedale di Piombino perché, secondo l'accusa, non avrebbe vigilato sul rispetto dei protocolli terapeutici.

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