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Reggio Calabria

Sgomberata baraccopoli San Ferdinando

06 marzo 2019 | 07.30
LETTURA: 3 minuti

18 pullman per trasferire circa 900 persone della tendopoli di Reggio Calabria

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Sono iniziate le operazioni di sgombero della baraccopoli di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria. Circa 600 gli uomini in campo tra forze dell’ordine, vigili del fuoco e servizi sanitari. Sono presenti 18 pullman per trasferire in strutture di accoglienza circa 900 persone. Sul posto sono presenti, inoltre, 4 mezzi del genio militare, oltre a operatori della protezione civile e della Caritas. ''Come promesso, dopo anni di chiacchiere degli altri, noi passiamo dalle parole ai fatti'', il commento del ministro dell'Interno Matteo Salvini.

Le operazioni di sgombero "stanno procedendo in modo tranquillo. Non ci sono tensioni ed è legittimamente imponente il dispiegamento di forze dell'Ordine che scoraggia" e agisce da deterrente ad eventuali disordini, commenta all'Adnkronos il sindaco di San Ferdinando, Andrea Tripodi, che sulla percentuale di sgomberi finora effettuati ha aggiunto: "I numeri si sapranno a consuntivo operazioni. Per adesso posso solo dire che molti sono andati via spontaneamente tra stanotte e l'alba muovendosi intorno alla loro rete di conoscenze verso la provincia di Catanzaro, dove ci sarà la raccolta delle cipolle o in Campania, per la raccolta dei pomodori; altri sono e saranno portati in Sprar e Cas ed altri ancora nella tendopoli della Protezione Civile dove troveranno maggiore sicurezza, igiene e vivibilità che nella Baraccopoli".

Il primo cittadino ha definito "umano" il clima in cui si stanno svolgendo le operazioni e, confermando che "si concluderanno al tramonto, come annunciava ieri il Questore". Poi ha commentato: "Dovere delle istituzioni sarebbe stato predisporre adeguate politiche sociali di accoglienza davanti ad un fenomeno grave di questo tipo. Ma non è avvenuto". Anche se "non era lo sgombero la soluzione che avrei voluto, anche noi come piccolo comune siamo chiamati a dare risposte e, per evitare il proliferare di mostruosità, non possiamo più chiudere gli occhi di fronte all'aggravarsi quotidiano del degrado. Abbiamo il dovere - ha concluso il sindaco di San Ferdinando - di governare le dinamiche della loro permanenza e possibilità di una loro cittadinanza pur volendo porci ed essendoci già posti nei confronti dei migranti con grande senso di umanità e vicinanza".

Lo scorso 16 febbraio nell'accampamento di fortuna calabrese aveva perso la vita il senegalese Moussa Ba di 29 anni a causa di un incendio che aveva distrutto alcune baracche. L'uomo è stato la terza vittima nel giro di soli tre mesi: in gennaio era morta una 26enne nigeriana e a dicembre un gambiano di 18 anni.

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