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Addio alla partigiana Tina Costa, pasionaria della libertà

20 marzo 2019 | 13.18
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(Facebook /Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - ANPI)
(Facebook /Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - ANPI)

"È grande il cordoglio per la scomparsa di Tina Costa, partigiana, componente del Comitato Nazionale Anpi e vice presidente del Comitato Provinciale di Roma". Lo sottolineano in una nota presidenza e segreteria nazionali Anpi. La camera ardente si terrà venerdì 22 marzo dalle 10,00 alle 15,00 presso la Casa della Memoria e della Storia, Via San Francesco di Sales 5 Roma.

"Ci ha lasciato una personalità della Resistenza, dotata di coraggio e grande generosità, testimone nelle scuole della lotta di Liberazione dal nazifascismo e degli orrori della guerra, voce ferma in tante iniziative pubbliche in difesa dei diritti civili e sociali. Un'autentica 'pasionaria' della libertà. Con commozione e affetto inviamo le più sentite condoglianze alla famiglia", scrive l'Anpi.

Nata nel 1925, Tina Costa si è spenta oggi a 93 anni. E' stata staffetta partigiana, vice presidente vicario dall’Anpi provinciale di Roma e componente del comitato nazionale dell’Anpi. Combattente contro le ingiustizie fin dalla più tenera età, lo è rimasta fino all’ultimo respiro. Nata in una famiglia profondamente antifascista del riminese, fece il suo primo gesto di ribellione al fascismo a 7 anni, rifiutandosi di indossare la divisa di figlia della lupa subendo così ulteriori angherie dalla maestra fascista. Inserita come staffetta nell’attività clandestina del Partito Comunista già durante gli anni della guerra di Etiopia, a 18 anni divenne staffetta partigiana e ciò la portò ad attraversare più volte la linea gotica con la sua bicicletta recando messaggi, viveri ed armi. Arrestata con un fratellino e la madre a seguito di delazione, durante il tragitto verso il campo di Fossoli riuscì a fuggire, con i familiari, approfittando di un bombardamento.

Iscritta al Partito Comunista dal 1944 è rimasta fedele a quella scelta per il resto della vita, militando in seguito nel partito della Rifondazione Comunista. Sindacalista della CGIL era componente del comitato direttivo SPI CGIL di Roma e del Lazio. "Personalmente credo di aver fatto anche molti errori, durante la mia vita, ma rifarei tutto quello che ho fatto, passo dopo passo. Forse, anzi, senza forse, compresi gli errori - diceva -. Ho combattuto per la Libertà e questa Libertà non me la può togliere nessuno. Starò in piazza fino a quando avrò l'ultimo respiro, perché so di essere dalla parte del giusto e che le mie idee sono condivise da tanti".

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