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Il caso

Insulti social a Diaco da comunità Lgbt

21 marzo 2019 | 21.20
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Il giornalista aveva invitato alla sobrietà sulle pagine di 'Libero' in vista del Congresso delle Famiglie di Verona. "Maledetta cretina omofoba", "magari more male", alcuni dei commenti

(Fotogramma /Ipa)
(Fotogramma /Ipa)

"Una maledetta cretina omofoba", "Magari more male", "Il bel faccino che dovrebbe stare zitto": Pierluigi Diaco è stato oggetto di insulti via social dopo l'intervista pubblicata da 'Libero' in cui il giornalista invitava la comunità lgbt alla sobrietà in vista del Congresso delle Famiglie di Verona. Sul web c'è chi ricorda che "persino Di Maio, alleato di Governo della Lega", ha criticato l'evento in programma la prossima settimana.

"Non rispondo agli insulti, da buon cristiano porgo l'altra guancia", dice all'Adnkronos Diaco. "'Libero' mi ha chiamato per chiedermi un commento sull'evento di Verona e io ho espresso opinioni e ragionamenti che ho sempre fatto. Ho sempre creduto che tutte le opinioni debbano essere rispettate e non mi sembra giusto che il convegno sulla famiglia, anche se ospita tesi discutibili su alcuni argomenti, debba subire delle critiche preventive e pretestuose", aggiunge.
"Non penso che la sessualità sia qualcosa per cui militare, penso che sia un dettaglio della personalità. Bisogna creare ponti, dialogare con chi la pensa diversamente da te, confrontarsi con civiltà prima di puntare il ditino". Diaco precisa infine che "oltre agli insulti ho ricevuto anche messaggi di solidarietà e di vicinanza. Penso che ci sia una maggioranza silenziosa di persone con il mio orientamento sessuale che non prova odio e non vive nell'intolleranza, risentimenti che magari hanno vissuto sulla loro pelle".

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