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Sea Watch, ipotesi sequestro persona

27 marzo 2019 | 14.28
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Si profila nuovo caso Diciotti: la nave ha atteso per giorni davanti al porto di Siracusa prima di avere l'autorizzazione allo sbarco a Catania. Ai magistrati siracusani la valutazione se ci siano profili di competenza del Tribunale dei Ministri di Catania

Sea Watch a Largo di Malta (FOTOGRAMMA)
Sea Watch a Largo di Malta (FOTOGRAMMA)

E' stato trasmesso ai pm di Siracusa il fascicolo aperto, al momento contro ignoti, dalla Procura di Roma in cui si ipotizza il sequestro di persona sulla vicenda della nave Sea Watch. La Ong, con a bordo 47 migranti di cui 15 minori non accompagnati, ha atteso per giorni davanti al porto di Siracusa prima di avere l'autorizzazione allo sbarco a Catania. Ora spetterà ai magistrati di Siracusa valutare se ci siano profili di competenza del tribunale dei ministri di Catania.

Il procedimento era stato aperto dopo un esposto presentato a febbraio  in cui si ipotizzava, in un primo momento, il reato di omissioni di atti di ufficio. I magistrati romani hanno effettuato una serie di accertamenti delegati alla Guardia Costiera da cui risulta che il caso della Sea Watch è paragonabile a quello della Diciotti con la riqualificazione del reato in sequestro di persona.

SALVINI - "Leggevo che da Roma è stato mandato alla procura siciliana un atto sul fermo di un'altra nave delle Ong nello scorso gennaio, la Sea Watch. E' in arrivo un altro processo nei confronti del cattivone ministro Salvini? Non lo so - dice il vicepremier in diretta Facebook - lo scopriremo insieme solo vivendo, come diceva Lucio Battisti. Però io non cambierò mai idea, in Italia si arriva solo col permesso. I porti italiani sono sigillati".

SEA WATCH - "Ci dà speranza vedere che la legge fa il suo corso, meglio tardi che mai - commenta Giorgia Linardi, portavoce per l'Italia della Sea Watch - Ci si trova ora a indagare non sul fatto che la Sea Watch abbia agito bene o meno nel soccorrere vite in mare ma piuttosto se il nostro governo abbia agito bene o meno a decidere deliberatamente di lasciare queste persone a un miglio dalla costa per 7 giorni e tra l'altro proprio nei giorni in cui avanzava l'ipotesi di giudizio sul caso Diciotti". "Ci dà speranza che la procura di Roma voglia indagare su scelte ministeriali che hanno fatto sì che fosse impossibile assegnare a queste persone un porto sicuro, pur essendo la nave a distanza di un miglio, persone portate lì da una serie di eventi primo tra tutti il mancato coordinamento di alcune autorità, il rifiuto di altri porti più vicini e le condizioni meteo", sottolinea Linardi.

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