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Sea Watch: "Crimini che ricordano l'Olocausto"

28 marzo 2019 | 19.12
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(Afp)
(Afp)

"Ci stiamo macchiando di crimini pazzeschi, che ricordano l'Olocausto". Lo ha detto Giorgia Linardi, portavoce della Sea Watch, intervenuta a Circo Massimo, la trasmissione di Radio Capital, parlando degli sbarchi dei migranti. "Non userei questa terminologia se non avessi trascorso 8 mesi a raccogliere centinaia di testimonianze a bordo". "E' grave che si pensi di pattugliare il Mediterraneo solo con gli aerei, per fare cosa? Per vedere le persone affogare in mare?", osserva la portavoce commentando la missione europea Sophia, nata per il pattugliamento in mare. "E' vero - prosegue Linardi - ci sono meno morti in mare ma non abbiamo contezza di quanti ce ne siano in Libia.

Tutte le persone che non contiamo di qua, probabilmente stanno soffrendo in Libia". Sulle parole di papa Francesco a favore delle Ong: "non è la prima volta che il Papa si espone, speriamo questo porti a riflettere", osserva la portavoce. "Quello che noi percepiamo è che dia fastidio la presenza in mare di navi di organizzazioni civili e quindi persone non ricattabili, testimoni scomodi, perché possiamo testimoniare un sistema in atto proposto come soluzione dall'Europa che invece incrementa gli abusi sulle persone intercettate da parte della Libia. Sappiamo cosa succede ai migranti riportati in Libia".

Riguardo la petroliera turca ora arrivata in acque maltesi, che ha salvato 108 persone che hanno dirottato la nave piuttosto che tornare in Libia, "è un chiaro segno di quello che siamo arrivati a vivere - rileva- Nei salvataggi di cui sono stata testimone ho visto persone che si sono buttate in mare preferendo affogare piuttosto che tornare in Libia".

Salvini indagato per la Sea Watch? "Fa riflettere che sia aperta una indagine contro ignoti. Nei giorni in cui eravamo bloccati in porto avevamo chiara la percezione che i rappresentati delle istituzioni locali non erano libere di prendere decisioni, era evidente che ci fossero ordini superiori. Intanto - spiega - abbiamo fatto un ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo, per noi quelle persone sono state tenute in ostaggio deliberatamente, per noi la situazione è chiara. Ci dà speranza il fatto che la magistratura voglia indagare su queste condotte".

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