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Bologna, neonata con pertosse muore in rianimazione

30 marzo 2019 | 18.50
LETTURA: 3 minuti

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Una neonata di 20 giorni, affetta da pertosse, è morta ieri pomeriggio al Policlinico Sant'Orsola di Bologna, nel reparto di Rianimazione pediatrica. A comunicarlo, in una nota, è la stessa struttura. La bambina, della provincia di Parma, era arrivata con i genitori una settimana fa per un'infezione delle vie respiratorie.

Vista l'età e le condizioni, la piccola era stata presa in carico dagli specialisti neonatologi del reparto di Terapia intensiva neonatale dell'Ospedale Maggiore di Parma che hanno riscontrato il germe della pertosse quale causa dell'infezione alle vie respiratorie. Nella prima mattinata di ieri, dopo un quadro clinico "sostanzialmente stabile", le condizioni della bimba sono improvvisamente aggravate ed è stato necessario il trasferimento all’ospedale Sant'Orsola di Bologna, dove è deceduta poco dopo l'arrivo.

Come da prassi, l'Azienda Usl di Parma ha avviato un'indagine epidemiologica volta a stabilire la natura del contagio. "La tragedia che ha colpito questa famiglia – spiegano i medici dei due ospedali di Parma e Bologna - rende evidente l'importanza della vaccinazione. La pertosse è, infatti, estremamente pericolosa per i neonati. La vaccinazione universale è dunque fondamentale per limitare la circolazione del germe e proteggere i più piccoli che non hanno ancora raggiunto l'età per essere protetti attraverso la vaccinazione, possibile solo dal compimento del secondo mese di vita".

"Per ovviare a questa temporanea mancanza di protezione – prosegue la nota - è consigliata la somministrazione del vaccino alla madre nel terzo trimestre di gravidanza, come era effettivamente avvenuto in questo caso. La trasmissione al feto attraverso la placenta degli anticorpi da lei prodotti è, infatti, l'unica possibilità per provare a proteggere il bambino nelle prime settimane di vita. Variando il grado di immunizzazione in base a fattori individuali, non è possibile garantire una sicurezza al 100% finche' la malattia non sarà eradicata, come è avvenuto con il vaiolo grazie alla vaccinazione".

"Anche questo – concludono i medici - deve indurre a estendere il più possibile la vaccinazione, per proteggere i neonati e chi non risponde alla vaccinazione con un'immunizzazione sufficiente". L'Ausl di Parma e il Policlinico Sant’Orsola di Bologna "esprimono le più sentite condoglianze alla famiglia in questo momento di profondo dolore e vicinanza agli operatori che hanno prestato le cure alla piccola".

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