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Quasi omonimo del killer dei Murazzi, insulti sui social

02 aprile 2019 | 14.12
LETTURA: 3 minuti

Un nome uguale e un cognome simile, e un uomo diventa bersaglio su Facebook. "Assassino", "figlio di Satana" alcuni dei commenti al suo ultimo post. E Said sbotta: "Basta ragazzi, non sono io".

Il gesto delle corna ai fotografi di Said Mechaout,  qui nel momento dell'arresto per l'omicidio Stefano Leo (Fotogramma)
Il gesto delle corna ai fotografi di Said Mechaout, qui nel momento dell'arresto per l'omicidio Stefano Leo (Fotogramma)

Ventiquattro ore di insulti perché il suo nome e cognome suonano come quello del killer dei Murazzi, quel Said Mechaout reo confesso dell'omicidio di Stefano Leo. Ventiquattro ore da incubo per il povero Said Machouat, colpevole solo di una 'quasi omonimia' e per questo bersaglio di offese e minacce da parte di chi ha deciso di dare la caccia al killer sui social network. Cadendo però in un grave scambio di persona.
Perché Machouat non c'entra davvero nulla con chi ha voluto "ammazzare un ragazzo come me, togliergli tutte le promesse che aveva, dei figli, toglierlo ai suoi amici e parenti" perché troppo "felice". Eppure alcuni si sono ostinati nel continuare a dargli dell'"assassino", del "bastardo" che deve "morire". E questo nonostante in molti, accorsi sul profilo e compresa la differenza di aspetto e cognome, abbiano fatto notare più e più volte che, no, non è di questo Said che si parla da giorni.
Quindi via con i "complimenti assassino", "è solo un figlio di Satana con le sue sembianze", "sei la merda dei musulmani", "ITALIANO? non sei nemmeno degno di vivere in Italia". Una valanga di insulti che solo ora, dopo un giorno, iniziano a essere rimossi da chi li ha scritti nel timore di una denuncia. Denuncia che gli utenti in difesa del 'Said sbagliato' chiedono a gran voce. E Said? Lui chiede solo di essere lasciato in pace. "Non sono io ragazzi, basta per favore" e "io sono Machouat non Mechaout", spiega fra un commento e l'altro mentre ringrazia di cuore chi gli sta esprimendo solidarietà e offrendo aiuto.

Eppure - nonostante le spiegazioni ripetute nei messaggi - non tutti sono ancora convinti. E continuano a insultare e a sospettare: "Staranno insultando pure la xsona sbagliata come dice lei - scrive Sarah in risposta a un utente - ma scusi lei di fronte ad un assassinio cosa fa? I complimenti?"; "Tanto la verità alla fine viene sempre fuori - sottolinea Lorenzo -, presto sapremo se il titolare di questa pagina fb è il bastardo figlio di Satana che ha ucciso un cristiano per le strade di Torino o se invece non è lui". Perché la parola di Said, catapultato da un giorno nella vita di un altro, non sembra bastare ancora.

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