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Troupe Rai aggredita a Prato

04 aprile 2019 | 19.38
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Due giornaliste, che realizzavano un servizio su una discarica abusiva, sono state minacciate e malmenate

Troupe Rai aggredita a Prato

Una giornalista del Tgr Rai di Firenze Giulia Baldi e la collaboratrice Daniela Pecar sono state aggredite questa mattina al cimitero di Paperino, alla periferia di Prato. L'episodio di "aggressione fisica" è stato denunciato e condannato "con la massima forza e decisione" dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, dall'Associazione Stampa Toscana, dall'Usigrai, dal CdR e dalla redazione della Tgr Rai di Firenze. "Le due colleghe - informa una nota - stavano realizzando un servizio giornalistico sul sequestro di una discarica abusiva, quando si sono avvicinati alcuni nomadi del vicino campo. I nomadi hanno minacciato le giornaliste, poi le hanno aggredite e percosse, cercando di impossessarsi delle attrezzature. Un simile trattamento è toccato ad alcune anziane signore che si trovavano sul posto".

La Rai, si legge in una nota di viale Mazzini, condanna l’aggressione subita da Giulia Baldi e Daniela Pecar, "minacciate e poi malmenate solo per aver svolto il proprio mestiere - quello di giornalista - ed esprime loro solidarietà e vicinanza. L’azienda considera l’aggressione subita nei pressi dei cimitero di Paperino, a Prato, dalle due inviate della Tgr Toscana, che stavano girando un servizio su una discarica abusiva, un atto gravissimo, inaccettabile e intollerabile".

L'associazione Sinti di Prato "condanna ogni forma di violenza fisica e verbale, ribadisce il diritto di cronaca delle giornaliste e intende dichiarare la propria vicinanza alle due professioniste - afferma, in una nota, Ernesto Grandini, rappresentante dell'associazione Sinti italiani Prato - Precisiamo, tuttavia, che a differenza di quanto viene riportato a Paperino non c'è alcun 'campo nomadi' e che qualsiasi forma di accampamento è legata alla proprietà privata di singole persone, rom o non rom, che naturalmente risponderanno dei propri atti singolarmente". "Circa 200 persone appartenenti alla nostra comunità - spiega la nota - abitano i 4 campi istituzionalmente riconosciuti, nessuno di questi si trova a Paperino. Non vogliamo che si creino facili equiparazioni o diventare, come spesso accade, un capro espiatorio, strumentalizzati a fini elettorali o politici. Le persone che si sono rese responsabili singolarmente dell'aggressione ne risponderanno personalmente secondo la legge". "Desideriamo inoltre uscire da questa spirale di odio e di tensione che sta crescendo ogni giorno, dai fatti di Roma fino ad oggi a Paperino - dichiara Grandini - per questo motivo saremmo grati alle due giornaliste aggredite o ai loro colleghi se accettassero un nostro invito per conoscersi personalmente, per smontare questa spirale d'odio che sta rendendo le città italiane dei luoghi inospitali per tutti".

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