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Prato

Figlio con 14enne, donna si sottoporrà a cure psichiatriche

08 aprile 2019 | 16.07
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Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

"Moglie e marito hanno deciso di vivere momentaneamente separati per permettere alla signora di iniziare un processo interiore di riflessione e di affrontare nel miglior modo quello che sarà il percorso terapeutico che il tribunale ci consentirà di poter seguire. Su parere di esperti è stata consigliata una separazione momentanea dal coniuge che dia alla donna la possibilità di riflettere e di vivere con più tranquillità queste fasi". A renderlo noto gli avvocati Mattia Alfano e Massimo Nistri, difensori della donna 31enne di Prato, agli arresti domiciliari dal 27 marzo scorso, accusata di aver avuto rapporti sessuali con un minore che, all'epoca dei fatti contestati, non aveva ancora compiuto 14 anni, e dal quale ha avuto anche un bambino nato sette mesi fa.

I difensori ne hanno parlato oggi a margine dell'udienza al Tribunale del Riesame di Firenze, chiamato a decidere sulla richiesta di revoca della misura cautelare nei confronti dell'indagata chiesta dagli stessi avvocati della donna, che svolge l'attività di operatrice sociosanitaria in una casa di riposo e che ha già un figlio di 11 anni dal marito. Tra i motivi sottoposti ai giudici del Riesame per ottenere la revoca degli arresti domiciliari è stata indicata dai difensori anche la necessità che la donna segua una terapia psichiatrica, recandosi più volte in cura da un medico specialista.

"La signora non ha mai frequentato siti pedopornografici. E non ci sono pericoli di reiterazione del reato, dunque a nostro parere devono essere revocati gli arresti domiciliari", hanno detto, in sostanza, al Tribunale del Riesame di Firenze gli avvocati Alfano e Nistri. Sarebbero state, secondo la difesa, solo tre le visite a siti pornografici, dove peraltro sarebbe stato "specificato che le persone presenti nei filmati sono maggiori di 18 anni; dunque non esiste pedopornografia". La loro assistita, inoltre, ha iniziato un percorso psicoterapeutico di cura dopo che avrebbe preso piena consapevolezza dell'accaduto. Gli avvocati hanno depositato durante l'udienza del Riesame anche l'elenco con gli appuntamenti con lo specialista per la cura psichiatrica. Sempre secondo i legali, la necessità di revocare gli arresti domiciliari sarebbe dettata anche dalla necessità di accudire il figlio più piccolo, di sette mesi (il primogenito ha 11 anni), per condurlo alle varie visite private.

Riguardo alla situazione del marito, anch'egli indagato dalla Procura di Prato per l'ipotesi di reato di alterazione di stato civile perché, secondo l'accusa, avrebbe riconosciuto il bambino nato pochi mesi fa pur sapendo che il padre era il ragazzino oggi 15enne, a cui la moglie dava ripetizioni pomeridiane, i legali della donna hanno assicurato che "egli sostiene la moglie perché c'è amore, sentimento e quant'altro". Gli avvocati, però, hanno anche aggiunto che "allo stesso tempo disapprova quanto emerge dalla realtà processuale, e anche per questo quindi è consigliabile una separazione momentanea".

Il 15enne di Prato, che quando ancora non aveva compiuto 14 anni fu vittima di violenza sessuale da parte della donna che gli impartiva ripetizioni private, sarà invece ascoltato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Prato lunedì 15 aprile, alle 15, nel corso di un incidente probatorio in audizione protetta. L'interrogatorio si svolgerà al Tribunale di Prato. Porranno domande al ragazzo sia i difensori della donna che i sostituti procuratori di Prato Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli. L'indagata è già stata sentita nel corso dell'interrogatorio di garanzia e ha ribadito ciò che aveva già detto ai pm, cioè che i rapporti sessuali tra i due erano iniziati dopo che il ragazzo aveva compiuto 14 anni.

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