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Roma

Rom a Casalotti? Il quartiere scende in piazza

10 aprile 2019 | 18.27
LETTURA: 3 minuti

Da una parte Cgil e Anpi favorevoli all'accoglienza, dall'altra la manifestazione contro il loro arrivo. Il responsabile di Casapound per il Lazio Mauro Antonini: "La gente si è svegliata". E annunciano l'idea di un presidio fisso in zona (VIDEO)

Foto Adnkronos
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di Silvia Mancinelli

"Siamo qui per affermare il diritto democratico di vivere in pace, a prescindere dal colore pelle. Chi si comporta legalmente e vive onestamente ha diritto di vivere nel nostro Paese". Così, all'Adnkronos, Renato Tassella segretario organizzativo della Flc Cgil di Civitavecchia, Roma Nord, Viterbo. A Casalotti ancora una volta, come era già accaduto a Torre Maura, un quartiere di Roma si spacca in due: da una parte la manifestazione organizzata da Casapound per ostacolare l'arrivo dei rom nella borgata, dall'altra Cgil e Anpi in piazza Ormea in sostegno dell'accoglienza. "Non è Casapound a dover decidere quali siano le politiche abitative e sociali a Roma - dice Camilla Ancona, maestra elementare cresciuta in borgata - oltretutto esercitando un potere mafioso e sostituendosi ai poteri costituiti". "Casapound usa sempre lo slogan 'Portateli a casa vostra' - le fa eco ancora Tassella - noi abbiamo la soluzione: sgomberiamo il centralissimo palazzo di via Napoleone III occupato da anni dai militanti di destra e lì ospitiamo chi ha diritto ad una casa".

"Hanno detto le peggiori cose sui cittadini di Torre Maura, ci hanno accusato di aver fatto flop a Casal Bruciato. Rispondiamo così, con la folla di Casalotti" dice Mauro Antonini, responsabile Casapound per il Lazio, commentando l'esito della manifestazione contro i rom, organizzata senza bandiere insieme ai residenti del quartiere, dove è stato paventato il trasferimento dei rom da Torre Maura. "Siamo stufi di avere alle nostre spalle i campi rom, i roghi tossici, la prostituzione. Ci hanno accusato di fomentare l'odio etnico - continua Antonini - stiamo denunciando le organizzazioni criminali nell'accoglienza. Finalmente quello che dicevamo in pochi sull'immigrazione cimitero dei popoli lo stanno capendo in molti. La Raggi si deve dimettere, bisogna tornare a nuove elezioni. I romani le volteranno le spalle, ormai stufi. Oggi realizzo il sogno che ho da più di 20 anni di politica, la gente si è svegliata e sventola con orgoglio il tricolore".

Intanto Simone Montagna, Casapound municipio XIII annuncia che "è forte la volontà di portare un presidio fisso di Casapound all'interno di Casalotti". Non ci sono stati scontri e tanti i residenti scesi in strada. "Mai così - dice Cristian Nicoletta, residente - siamo stanchi di non avere servizi a fronte di una immigrazione incontrollata che sempre più somiglia a una invasione".

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