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Scala Santa senza copertura lignea dopo tre secoli

11 aprile 2019 | 18.40
LETTURA: 3 minuti

(Foto AdnKronos)
(Foto AdnKronos)

di Enzo Bonaiuto

Dopo tre secoli e dopo 15 mesi di restauri curati dai Musei Vaticani, torna a risplendere il marmo della Scala Santa, con i 28 gradini - poi interamente ricoperti da una protezione lignea - che secondo la tradizione cristiana furono saliti da Gesù Cristo nel palazzo pretorio di Gerusalemme, davanti a Ponzio Pilato che poi lo giudicò e sotto la pressione della folla lo condannò a morte per crocifissione. Scalinata che, per volere di Sant’Elena madre dell’imperatore romano Costantino, fu traslata da Gerusalemme a Roma, dove ora è posta al fianco della cattedrale di San Giovanni in Laterano e del palazzo apostolico Lateranense che era la residenza ufficiale del Papa, prima che questa fosse trasferita in Vaticano.

Fu Papa Innocenzo XIII nel 1723 a ordinare di coprire con legno di noce i 28 gradini in marmo cipollino orientale, che per la devozione popolare che risale almeno al Medioevo furono consumati e scavati perché saliti tutti in ginocchio, facendo pressione con le scarpe nel risalire la Scala Santa gradino per gradino.

La scalinata - che è stata benedetta dal cardinale Angelo De Donatis vicario di Papa Francesco per la diocesi di Roma - rimarrà nel suo stato originario almeno per due mesi, durante tutte le festività della Pasqua e fino alla Pentecoste; poi con ogni probabilità sarà nuovamente ricoperta con il legno - sotto il quale sono stati rinvenuti bigliettini di devozione, preghiere, oggetti sacri, richieste di grazie - che è stato anch’esso restaurato, come gli affreschi che la fiancheggiano.

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