cerca CERCA
Giovedì 18 Aprile 2024
Aggiornato: 13:24
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Roma

"Pressioni su Ama", esposto contro Raggi

18 aprile 2019 | 17.32
LETTURA: 7 minuti

Secondo quanto riporta l'Espresso', l'ex ad dell'azienda Bagnacani sarebbe stato licenziato in tronco a febbraio per essersi rifiutato di togliere dall’attivo dell’azienda "crediti che invece erano certi, liquidi ed esigibili". Il Campidoglio nega, la sindaca: "Solo fango". Lega all'attacco, Salvini: "Non è in grado di fare sindaco"

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

"Pressioni" indebite sull'ex presidente e ad dell’Ama Lorenzo Bagnacani e sull’intero cda dell’azienda, "finalizzate a determinare la chiusura del bilancio dell’Ama in passivo, mediante lo storno dei crediti per i servizi cimiteriali". A denunciarlo, secondo quanto riporta 'l'Espresso' nel numero che sarà in edicola domenica e di cui il sito del periodico dà un'anticipazione, è lo stesso Bagnacani, licenziato in tronco dalla Raggi a febbraio, in un esposto inviato alla procura di Roma.

Secondo la denuncia, in sintesi, la sindaca avrebbe spinto il manager a togliere dall’attivo dell’azienda (il bilancio era in utile per oltre mezzo milione di euro, un dato di poco inferiore rispetto a quello dell’anno precedente) "crediti che invece erano certi, liquidi ed esigibili", con l’unico obiettivo, sostiene Bagnacani, di portare i conti di Ama in rosso. "Devi modificare i conti. Punto. Anche se i miei uomini ti dicono che la luna è piatta", gli dice la Raggi. E ammette: "La città è fuori controllo, i romani vedono la merda, se aumento la Tari, la mettono a ferro e fuoco".

Raggi: "Nessuna pressione ma rabbia"

Bagnacani a fine marzo ha allegato, insieme all'esposto, alcune registrazioni contenenti colloqui tra lui, Virginia Raggi e altri dirigenti comunali, oltre a centinaia di conversazioni a due fatte con la sindaca su Telegram e WhatsApp. Negli audio la Raggi parla al suo amministratore con tono assertivo "Lorenzo, devi modificare il bilancio come chiede il socio... se il socio ti chiede di fare una modifica la devi fare!" e, scrive l'Espresso, "appare prona agli input degli uomini della sua struttura tecnica, composta da fedelissimi come il dg Giampaoletti, uomo vicino a Luca Lanzalone, e il super assessore al Bilancio e alle Partecipate, il potente Gianni Lemmetti". Così, quando Bagnacani le spiega che lui si sentirebbe in grande difficoltà a modificare il bilancio davanti a motivazioni "squalificate", il sindaco gli ordina: "Se tu lo devi cambiare comunque, lo devi cambiare. Punto. Anche se loro dicono che la luna è piatta".

Pur di far cambiare idea all'amministratore delegato la Raggi, come emerge dalle registrazioni, "arriva a promettergli un prestito in favore di Ama da ben 205 milioni di euro, "così ti levi dalle palle le banche". E dice che Roma "è praticamente fuori controllo", che "i sindacati fanno quel cazzo che vogliono", e la Tari, la tassa sui rifiuti, non può essere aumentata perché "i romani oggi si affacciano e vedono la merda. In alcune zone purtroppo è così, in altre zone è pulito e tenete bene...in altre zone...cioè non c'è modo, non c'è modo. Allora...quando ai romani gli dico sì la città è sporca però vi aumento la Tari, ma io scateno, cioè mettono la città a ferro e fuoco altro che gilet gialli". Bagnacani, riferisce ancora il settimanale, non ha mai voluto modificare il bilancio come chiesto dalla Raggi e dai suoi uomini, temendo di fare un falso in bilancio. "Virginia, così ci beccano... non possiamo fare quello che non può essere fatto", le dice. Lo scorso febbraio il manager e i membri del cda sono stati licenziati per "giusta causa". In pole position per prendere il posto di Bagnacani, ricorda l'Espresso, ora c'è l'avvocato Pieremilio Sammarco, che ha mandato il suo curriculum per diventare presidente di Ama. La Raggi ha lavorato nel suo studio prima di diventare sindaca. "Pieremilio? È il mio dominus", ha detto in passato.

"Tu mi devi dare una mano Lorenzo, così non mi stai aiutando io ho la città che è praticamente fuori controllo i sindacati che fanno quel cazzo che vogliono io non riesco ad arrivare", avrebbe detto ancora la sindaca secondo il settimanale all'ex Ad di Ama.

CAMPIDOGLIO - ''Il Bilancio di Ama proposto dall'ex ad Lorenzo Bagnacani non poteva essere approvato dal socio Roma Capitale e, quindi, dalla Giunta. Il ragioniere generale, il direttore generale, il segretario generale, l'assessore al Bilancio e tutti i dipartimenti competenti hanno certificato l'assoluta mancanza di possibilità di riconoscere il credito inserito nel progetto di bilancio caldeggiato dall'ex ad. Non c'è stata quindi alcuna pressione ma la semplice applicazione delle norme. Inoltre, si sottolinea che più volte nel corso dello scorso anno Roma Capitale ha sollecitato la revisione del progetto di bilancio e delle voci segnalate dagli organi preposti e dal collegio dei revisori dei conti della stessa Ama. L'approvazione di quel bilancio non avrebbe rispettato la legge e avrebbe condotto al pagamento di premi per lo stesso ad, i dirigenti e i dipendenti'', si legge in una nota il Campidoglio.

DI MAIO - "In quell'audio non vedo lo scandalo", ha commentato il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, a 'Diritto e Rovescio', sottolineando che questa vicenda "non c'entra nulla con la vicenda di Siri". Raggi "non è indagata". Con la vicenda di Siri "c'è un sottosegretario sotto inchiesta", ha sottolineato il vicepremier. "Che c'entra - ha poi aggiunto - con il Governo nazionale la vicenda del sindaco di Roma, Virginia Raggi. Che c'entra con gli equilibri del Governo. Lo dico alla Lega" che - sottolinea Di Maio - "è un po' nervosa e ha adottato questa ripicca verso la sindaca Raggi che non è indagata. In quell'audio la sindaca diceva al capo di quella società dei rifiuti che non può aumentare la Tari perché i cittadini romani vedono già la devastazione sui rifiuti. Lei chiedeva di mettere a posto i bilanci. Quindi questo scandalo non lo vedo. Si è montata questa cosa".

SALVINI - Virginia Raggi "non è più adeguata a fare il sindaco di Roma non per eventuali illegalità. Però se il sindaco della città più importante d'Italia dice 'i romani vedono la merda' e 'la città è fuori controllo' è un giudizio politico il mio, non sei in grado di fare il sindaco", ha detto Matteo Salvini a 'Porta a Porta'.

LEGA - ''Se le anticipazioni giornalistiche che stanno trapelando in queste ore fossero confermate, ci aspettiamo un gesto finalmente concreto da parte del sindaco Raggi, come chiederebbe il Movimento Cinque Stelle a chiunque si trovasse nelle sue condizioni". Così il ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio. "Se il contenuto delle intercettazioni del sindaco Raggi corrispondesse al vero sarebbe la confessione di un grave reato e la chiara ammissione di una palese incapacità a governare. Per coerenza con le regole del Movimento ci aspettiamo le sue immediate dimissioni", dichiara il ministro degli Affari regionali Erika Stefani della Lega.

OPPOSIZIONE - "L'ex ad di Ama accusa Raggi di pressioni per chiudere il bilancio dell'azienda in rosso e spuntano anche gli audio. Cos'altro deve succedere a Roma per convincere Di Maio e tutti i vertici del M5s che Roma va liberata subito? Siamo sempre in attesa delle dimissioni della sindaca. Così la città non può più andare avanti. La Capitale ha bisogno di amministratori competenti". È quanto afferma Stefano Pedica del Pd.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza