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"Eresia", in una lettera l'accusa a Papa Francesco

02 maggio 2019 | 16.36
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Manifesto anti-Bergoglio firmato da una trentina di 'teocon'

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)

Eresia: è l'accusa esplicita rivolta contro Papa Francesco e contenuta in una lettera aperta redatta in diverse lingue - inglese, italiano, francese, spagnolo, tedesco e olandese - e firmata da una trentina di 'teocon': docenti universitari, teologi, uomini di Chiesa accomunati da una posizione cattolica tradizionalista e integralista, sulla stessa linea espressa in passato dai 'dubia' sollevati da alcuni cardinali conservatori contro le aperture nel campo sociale e morale prefigurate dal Pontefice.

"Prendiamo questa iniziativa come ultima risorsa - scrivono i firmatari del manifesto anti-Bergoglio - per contrastare i danni causati ormai da diversi anni dalle parole e dalle azioni di Papa Francesco, che hanno generato una delle peggiori crisi nella storia della Chiesa cattolica", accusano nel documento parzialmente pubblicato sul sito Lifesitenews. "Accusiamo Papa Francesco di aver dimostrato pubblicamente e pertinacemente, con le sue parole e con le sue azioni, di credere in proposizioni contrarie a verità divinamente rivelate", di cui compongono una sorta di elenco.

Le posizioni espresse da Jorge Mario Bergoglio, specie sui temi relativi alla situazione economica e sociale e allo sfruttamento delle risorse in danno all'ambiente, oltre alle aperture in tema morale, non hanno mancato di provocare una levata di scudi negli ambienti conservatori nordamericani e trovato sponda fra i cattolici tradizionalisti. Il cui rispetto della 'tradizione' non si spinge evidentemente fino al riconoscimento del primato papale e della sua infallibilità in tema di fede.

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