Così il legale di Innocent Oseghale, nigeriano imputato con l’accusa di aver violentato, ucciso e fatto a pezzi Pamela Mastropietro
dall'inviata Sara Di Sciullo
"Il quadro probatorio desta incertezza" e "l’attenzione mediatica non ha giovato alla ricerca della verità". Lo ha detto nella sua arringa davanti alla Corte di Assise di Macerata l’avvocato Simone Matraxia che, insieme al collega Umberto Gramenzi, è legale di Innocent Oseghale, il nigeriano imputato con l’accusa di aver violentato, ucciso e fatto a pezzi Pamela Mastropietro. "Il clamore mediatico, dovuto innanzitutto alla morte di una giovane ragazza, una morte assurda, drammatica e incomprensibile nella sua genesi, la nazionalità dei soggetti coinvolti e il fatto connesso, ossia l’episodio di Traini: tutti questi elementi hanno fatto in modo di amplificare in maniera spropositata una vicenda gravissima" ha osservato l’avvocato, secondo il quale tutto ciò ha fatto sì che "le indagini subissero un’accelerazione per consegnare i responsabili e ciò non ha giovato".
Matraxia, secondo il quale c’è stata "una forsennata ricerca dei colpevoli", ha sostenuto tra l’altro che testimonianza del "fallimento dell’ipotesi accusatoria" è anche la valutazione che fece il gip rispetto al primo quadro indiziario, quando il carcere fu confermato ma non per la contestazione di omicidio.