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Comandante Sea Watch: "Rifarei tutto"

21 maggio 2019 | 20.49
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Il capitano interrogato per quasi 7 ore. Al momento resta l'unico indagato per favoreggiamento all'immigrazione clandestina. Perquisizione della Gdf a bordo della nave sequestrata

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)

E' terminato pochi minuti fa, dopo più di sei ore, l'interrogatorio di Arturo Centore, il Comandante della 'Sea Watch 3', indagato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il Procuratore aggiunto Salvatore Vella ha interrogato il capitano della nave sequestrata a Lampedusa dopo lo sbarco dei 47 migranti, alla presenza dei suoi legali, gli avvocati Leonardo Marino e Alessandro Gamberini.

"Rifarei tutto quello che ho fatto, per salvare vite umane in mare rifarei tutto" ha detto Centore lasciando il Palazzo di giustizia di Agrigento, dopo l'interrogatorio durato 7 ore. Ai pm, Centore ha spiegato che la nave ha superato le acque territoriali italiane "perché Malta era più lontana". L'equipaggio ha chiesto per diverse ore un porto sicuro, ha raccontato ancora Centore "ma non è arrivata alcuna risposta e le autorità hanno risposto solo dopo 12 ore".

Il comandante resta al momento l'unico indagato dell'inchiesta per favoreggiamento all'immigrazione clandestina coordinata dalla Procura di Agrigento. Come apprende l'Adnkronos, nel corso dell'interrogatorio, Centore si sarebbe assunto la piena responsabilità di quanto accaduto sulla rotta della nave fino all'arrivo a Lampedusa.

Intanto, è in corso una perquisizioni della Guardia di finanza a bordo della nave, attualmente ancorata a Licata, dove è arrivata ieri mattina dopo il sequestro. L'equipaggio, come si apprende, sta collaborando con le forze dell'ordine. Tranne una giornalista americana, iscritta come facente parte dell'equipaggio, si sarebbe rifiutata di consegnare la telecamera con la quale ha filmato tutto.

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