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Maltempo: Giordano (Ispra), 'dissesto? Non è tutta colpa dei cambiamenti climatici'

29 maggio 2019 | 17.21
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”Non diamo tutta la colpa ai cambiamenti climatici. Sicuramente, i cambiamenti climatici accelerano e amplificano dei fenomeni, delle problematiche già esistenti sul nostro territorio”. Lo afferma all'AdnKronos, l’esperta dell'Ispra - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - Francesca Giordano, sentita sul maltempo che stanno interessando il nostro Paese, posticipando la primavera.

“Il dissesto idrogeologico - aggiunge Giordano - è una combinazione di problemi, in cui il cambiamento climatico, comportando un verificarsi di eventi e di precipitazioni più intensi e più concentrati in un intervallo di tempo molto breve, va a sommarsi ad una situazione di precarietà del territorio stesso, dovuto anche a fenomeni di urbanizzazione e antropizzazione. Per antropizzazione si intende la colonizzazione da parte dell'uomo degli ambienti naturali, con conseguente modifica e alterazione degli stessi".

"In base all'ultimo rapporto Ispra sul dissesto idrogeologico in Italia la pericolosità e gli indicatori di rischio - complessivamente, il 16,6% del territorio nazionale (corrispondente a 50 mila km quadrati) è mappato nelle classi a maggiore pericolosità per frane e alluvioni. Volendo dare dei dettagli in percentuale: quasi il 4% degli edifici italiani (oltre 550mila) si trova in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata e più del 9% (oltre 1 milione) in zone alluvionabili nello scenario medio".

"Le aree a pericolosità idraulica elevata in Italia risultano pari a 12.405 km quadrati, le aree a pericolosità media ammontano a 25.398 km quadrati, quelle a pericolosità bassa - scenario massimo atteso - a 32.961 km quadrati. Le Regioni con i valori più elevati di superficie a pericolosità idraulica media, sulla base dei dati forniti dalle Autorità di Bacino Distrettuali, risultano essere l'Emilia-Romagna, la Toscana, la Lombardia, il Piemonte e il Veneto".

Dal focus dei numeri, l'esperta, prosegue velocemente al definire cause e fattori: "Un territorio, quindi, dove già l’uomo ha causato i suoi danni. Il cambiamento climatico va ad aggiungersi e ad accelerare dei fenomeni e ad amplificarli. Siamo di fronte ad una scienza in continua evoluzione”.

Quindi, spiega l'esperta, “quello che succede oggi e succederà sempre più spesso, se i cambiamenti climatici dovessero proseguire con questa intensità e se noi non dovessimo intervenire preventivamente, è che questi eventi naturali si verificheranno più frequentemente e in maniera più intensa, ovviamente con l’aumento di danni conseguente”.

E ribadisce: “Sottolineerei questa combinazione, perché è vero che si dà la colpa ai cambiamenti climatici ma non si può altrettanto negare la responsabilità dell’uomo in molti casi. Quindi, è una combinazione di eventi", e sostiene a soluzione: "I cittadini devono essere informati, deve aumentare la loro sensibilizzazione perché siano consapevoli". Inoltre, riferendosi all'Ispra, l'istituto che rappresenta, specifica: "Lavoriamo ed elaboriamo annualmente dei rapporti sugli indicatori climatici, anche sul tema del dissesto idrogeologico, delle frane”.

Giordano, conclude, assicurando: “Attualmente, si sta lavorando ad una predisposizione di un piano nazionale, appunto, sull’adattamento e i cambiamenti climatici, che ha lo scopo di implementare una strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici adottata dal Ministero dell’Ambiente nel 2015, con cui si va ad intensificare la previsione su quelle che sono le problematiche anche in termini di dissesto idrogeologico del nostro territorio”.

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