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Rissa a Ostia, padre dell'arrestato: "Non sono affiliato a clan Spada"

30 maggio 2019 | 14.53
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(Foto Adnkronos)
(Foto Adnkronos)

di Silvia Mancinelli
"Non era la prima volta che quegli egiziani infastidivano mia nipote, la molestavano pesantemente. Era già successo una volta e mio figlio ha deciso di lasciar correre, una seconda ma non sono stati trovati sul posto, la terza sappiamo purtroppo com'è andata a finire. A mio figlio è partita la brocca e io mi ritrovo a esser definito 'un affiliato del clan Spada'". A parlare all'Adnkronos è Marcello De Dominicis, padre di Maurizio arrestato per aver ucciso Mohamed Gabr Mostafa Salem, un egiziano di 19 anni, alla Stazione Lido Centro di Ostia martedì scorso.

"Tutto inizia quando, due giorni fa, mia nipote chiama il padre spiegandogli di esser stata aggredita da un gruppo di egiziani alla fermata dei bus: insultata e molestata lei, preso a schiaffi il fidanzato - racconta De Dominicis - Mio figlio, a quel punto, ha preso la mia macchina, una vecchia Opel, ed è corso alla stazione. Lì è successo quello che è successo, ma io che colpa ne ho? Oltre al fatto che mi hanno sequestrato l'auto, ed è ovviamente il minimo, si è detto di Maurizio che è figlio di un affiliato del clan Spada. Io, che vivo a Ostia ponente da 45 anni e che lavoro in un garage condominiale. Gli Spada naturalmente li ho visti, abitando nella stessa zona, ma mai ci ho parlato, mi ci sono scambiato messaggi o fatto foto".

Marcello adesso ha paura: "So bene chi sono e lo sanno anche quanti mi conoscono, la mia famiglia - continua a raccontare - ma qui a Ostia c'è la guerra tra clan, se chi non mi ha mai visto crede sia un affiliato degli Spada e mi spara?".

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