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'Nostra la storia, nostre le lotte', torna a Roma la carica arcobaleno del Pride

05 giugno 2019 | 13.32
LETTURA: 3 minuti

Video-parodia 'Adios Salvini'
Video-parodia 'Adios Salvini'

(di Sibilla Bertollini)

"Nostra la storia, nostre le lotte": con questo motto l'onda arcobaleno si prepara a invadere le vie di Roma sabato prossimo. Un gay pride che si preannuncia storico, e non solo per gli anniversari che quest'anno celebra: 50 anni dai moti di Stonewall e 25 dal primo Roma Pride, ma perché promette di trovare nuova forza per supportare la battaglia a difesa dei diritti delle persone Lgbti+ contro la deriva oscurantista. Forza che si declina in ironia nel video inno della parata. Il brano di Raffaella Carrà 'Adios Amigo' diventa una parodia: il duo di drag queen Karma B dà voce e anima un 'Adios Salvini' che cita i politici Fontana, Meloni, Di Maio, Pillon e lo stesso vicepremier (appaiono con tanto di ombretto, rimmel e rossetto). Da un festoso balcone appare lo striscione: "contro l'odio, cuori e porti sempre aperti" e nel ritornello finale l'annuncio che sarà realtà nel fine settimana: "Ciao, ciao... l'arcobaleno le vostre idee travolgerà".

"Abbiamo voluto giocare con la satira politica", spiega all'Adnkronos Sebastiano Secci, portavoce del Roma Pride e presidente del Circolo Mario Mieli. "I personaggi citati nel video-parodia hanno preso posizione contro alcune istanze della comunità Lgbt (o dello stesso Roma Pride) e alcuni di essi sono stati protagonisti del Congresso della famiglie a Verona - continua -. Alla ventata oscurantista di fine marzo, ai tentativi di riportare la società indietro di 150 anni, rispondiamo con un'ondata arcobaleno".

"Cinquant'anni da Stonewall e 25 dalla prima parata a Roma: non sarà un Pride - precisa Secci - solo per spegnere le candeline di due importanti ricorrenze, ma un'opportunità per ritrovare la rabbia, il coraggio delle persone che si mossero in quelle due occasioni e portare avanti le rivendicazioni, perché a distanza di tempo c'è ancora tanto bisogno di Pride".

Parlando del motto scelto per la parata di quest'anno ("Nostra la storia, nostre le lotte"), Secci sottolinea: "siamo partiti dalla nostra storia per parlare delle nostre lotte che sabato si incrocieranno con quelle del movimento transfemminista, del movimento dei lavoratori e delle lavoratrici, delle persone migranti, di quelle con disabilità, degli studenti e di chiunque sia convinto che questo Paese meriti un cambiamento".

Nella scorsa edizione parteciparono oltre 500mila persone, quest'anno la sfilata arcobaleno con madrina Porpora Marcasciano, presidente onoraria del Movimento identità transessuale (Mit) e figura storica del transfemminismo italiano, sarà ancora più ampia. "C'è un gran movimento intorno a questo Pride, molti più carri (oltre 25) ma sui numeri non voglio pronunciarmi: ci auguriamo di bissare l'edizione precedente", conclude Secci.

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