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"L'ho uccisa con un martello"

10 giugno 2019 | 12.09
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Confessa il marito della 36enne trovata morta nella sua abitazione a Cisterna di Latina. A lanciare l'allarme la figlia di 10 anni

(AdnKronos)
(AdnKronos)

di Assunta Cassiano
Confessa il marito della donna trovata morta a Cisterna di Latina nella sua abitazione. Fermato e portato nella caserma dei carabinieri, l'uomo ha raccontato agli inquirenti di aver colpito la moglie alla testa con un martello al culmine di una lite. Dopo l'omicidio si è disfatto del martello, gettandolo nelle campagne intorno alla cittadina dove i carabinieri lo stanno cercando.

E' stata la figlia di 10 anni a lanciare l'allarme chiedendo aiuto ad alcuni parenti: i familiari, mentre accorrevano sul posto, hanno chiamato i militari dell'Arma che sono arrivati in casa e hanno trovato il corpo senza vita della 36enne con una ferita lacero contusa da corpo contundente alla testa.

IL VICINO - "Noi li vedevamo raramente e mai insieme. Conoscevo la ragazza da quando era bambina e mai mi sarei aspettato che potesse finire così, una fine terribile" racconta un vicino di casa.

"Sono rimasto impietrito quando ho saputo quello che era successo. Non abbiamo mai sentito litigi - racconta ancora il vicino che vive a pochi metri, nel quartiere San Valentino, lo stesso dove viveva Desirée Mariottini, la giovane morta in uno stabile abbandonato a San Lorenzo - ma a vedere quello che è accaduto non sappiamo cosa c'è dietro. Io alle donne dico 'quando c'è qualcosa che non va denunciate', anche da uomo non posso più sentire queste storie".

"Erano miei vicini di casa - racconta un altro residente di via Palmarola - non li sentivo litigare o urlare. Sentivo solo lui quando usciva di casa al mattino presto, verso le 5, per andare al lavoro. Ma questa mattina non l'ho sentito".

LE AMICHE - Sono abbracciate, in lacrime, fuori dalla casa alla periferia di Cisterna di Latina, le amiche della 36enne. I carabinieri, insieme alla scientifica, hanno terminato i rilievi all'interno dell'appartamento portando via il cadavere della donna.

Oltre un anno fa la cittadina laziale era stata travolta da un altro, gravissimo fatto di sangue: il 28 febbraio 2018 l'appuntato dei carabinieri Luigi Capasso ha sparato alla moglie Antonietta Gargiulo, da cui era separato, nel garage dell'abitazione dove viveva la donna. Poi è salito nella casa della ex, dove si è barricato, ha ucciso le due figlie di 7 e 13 anni e si è suicidato.

La donna è sopravvissuta alla strage e solo dopo qualche giorno, quando le sue condizioni sono migliorate, è venuta a sapere che le figlie, Martina e Alessia, erano morte.

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