Tra le proposte del ministro Bonafede un punteggio per la scelta dei dirigenti
Il ministero della Giustizia sta elaborando una serie di proposte per attuare un giro di vite necessario soprattutto dopo l’emergere dei dettagli dello scandalo che sta investendo il Csm. Su indicazione del ministro Alfonso Bonafede, si apprende da fonti di via Arenula, gli uffici hanno elaborato una proposta per garantire un riconoscimento più oggettivo della meritocrazia dei magistrati.
Una di queste proposte prevede, nella scelta dei dirigenti, la quantificazione esatta di punteggi da assegnare a ogni esperienza lavorativa, all'anzianità, ai risultati oggettivamente ottenuti, come ad esempio lo smaltimento dell’arretrato, la capacità di rendimento, la corretta gestione delle attività di ufficio, secondo precisi indicatori comuni ben tarati sulle singole realtà.
In questo modo ogni magistrato, si sottolinea dal ministero, verrà 'pesato' oggettivamente con un sistema di calcolo capace di mettere assieme tutte le informazioni e restituire un dato univoco. A quel punto, per esempio, il Csm potrebbe esprimere a pieno la propria discrezionalità scegliendo fra i primi tre candidati col punteggio più alto.