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Quando l'autovelox è illegittimo

22 giugno 2019 | 12.18
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La Cassazione si è espressa in merito al controllo di viale Etruria a Firenze

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"E' dal 2010 che consigliamo i cittadini che hanno preso una multa da un autovelox dei viali fiorentini di depositare ricorso presso il giudice di pace, perché le possibilità che venga accolto sono alte. Oggi arriva una sentenza di Cassazione (II sez.civile) che conferma la nostra iniziativa per il rispetto della legalità". Così, in una nota l'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori) che spiega: "Lo specifico riguarda viale Etruria che, come ampiamente riportato dal codice della strada, non è una strada a scorrimento veloce e i rilevatori automatici non possono essere installati".

"In questi anni abbiamo assistito alle piroette di alcuni giudici che cercavano di spiegarci che una banchina transitabile (come prescrive il codice per l’installazione di un autovelox) era tale anche se non c’era spazio sufficiente a farci transitare una bicicletta o un pedone o se, addirittura, come in viale Etruria - continua il presidente Vincenzo Donvito - era assente e sostituita da un vero e proprio marciapiede. Migliaia e migliaia di automobilisti hanno presentato ricorso in questi anni e al 90% sono stati accolti, col Comune che ogni volta si arrampicava sugli specchi, negando anche le evidenze più semplici, per cercare di convincere i giudici del contrario. Giudici che invece hanno fatto il loro dovere hanno annullato i verbali".

"L’iniziativa continua perché quella di oggi è solo una sentenza e riguarda solo una installazione, viale Etruria in uscita dalla città. Nelle stesse penose condizioni - conclude la nota - ci sono gli autovelox di viale Etruria (ingresso in città), viale Lavagnini, viale Matteotti, viale Gramsci che, ognuno con piccole differenze tra di loro, hanno gli stessi deficit normativi e strutturali.

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