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Migranti

Sea Watch, vescovo Noto: "Umanità prima di leggi, fateli sbarcare"

27 giugno 2019 | 20.21
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Monsignor Staglianò: "Accoglienza via obbligata del Vangelo, noi né pro né contro Salvini, nessun pregiudizio politico"

(Foto Afp)
(Foto Afp)

di Rossana Lo Castro
"L'accoglienza è la via obbligata del Vangelo". Il vescovo di Noto, monsignor Antonio Staglianò, delegato della Conferenza episcopale siciliana per le migrazioni, lo ripete come un mantra. "Siamo alle solite" dice sconsolato parlando con l'Adnkronos nelle ore calde dell'ennesimo braccio di ferro con l'Europa del ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Mentre i 42 migranti restano a bordo della Sea Watch a poche miglia di Lampedusa, in attesa di istruzioni, il presule ribadisce la posizione dei vescovi siciliani. "Devono scendere perché sono esseri umani, nostri fratelli - dice - e l'ospitalità è un diritto umano fondamentale che le nostre legislazioni dovrebbero opportunamente declinare. Poi Salvini faccia ciò che deve, ciò che prevede la legge e ognuno si assuma la responsabilità dei propri gesti. La Sea Watch sa bene che può incorrere in sanzioni avendo violato le leggi italiane, ma le questioni giuridiche vengono dopo le vite umane".

Una posizione, tiene a precisare il vescovo di Noto, che non è "pro o contro" il capo del Viminale. Una "semplificazione" a cui secondo il presule si assiste sempre più spesso sui giornali. "Di Salvini non mi interessa nulla", dice senza troppi giri di parole il delegato della Cesi, che respinge al mittente l'accusa di vescovi sempre più politicizzati. "Noi interveniamo sul tema dei migranti a partire da una visione del mondo e della vita di ispirazione cristiana. Se al Governo ci fosse stata la sinistra il nostro ragionamento sarebbe stato identico", assicura. Il motivo? "Perché ci muoviamo su un piano etico, umano, religioso, cristiano che è pre-politico. Non siamo interessati a fare politica, né tanto meno campagna elettorale. Le nostre parole si riferiscono al Vangelo e non a un pregiudizio politico contro chicchessia".

Secondo un sondaggio Sondaggio Emg Acqua presentato oggi ad 'Agorà', il 61 per cento degli italiani non vuole che la Sea Watch attracchi a Lampedusa. "La paura domina le coscienze di tutti - dice il vescovo -, anche dei cattolici che vanno a messa e sulla questione migranti hanno una posizione contraria a quella del Vangelo". Il rischio di un dilagare di odio sociale e rabbia che il vescovo di Noto ha sperimentato sulla propria pelle. "Ogni volta che intervengo sui migranti sui social sono attaccato ferocemente", dice con amarezza. La via d'uscita? "Che l'Europa resti umana. Accogliamo chi arriva sulle nostre coste e nel frattempo si aiutino i Paesi in via di sviluppo. Il fenomeno migratorio va gestito con determinazione ma nella consapevolezza che ogni essere umano ha diritto di abitare tutti gli spazi della Terra, serve un pensiero cosmopolita, che superi i confini di città, Regioni e Stati. Una democrazia per dirsi tale deve essere capace di integrare popoli e culture diversi. La Terra è di tutti".

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