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Bergoglio e Ratzinger, libro insieme contro la pedofilia

28 giugno 2019 | 15.37
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(Fotogramma /Ipa)
(Fotogramma /Ipa)

di Elena Davolio
I due papi firmano insieme un libro denuncia sulla piaga degli abusi sessuale nella Chiesa. 'Non fate male a uno solo di questi piccoli. La voce di Pietro contro la pedofilia' (edizioni Cantagalli) di Francesco (Jorge Mario Bergoglio), Benedetto XVI (Joseph Ratzinger) è una summa del pensiero di papa Francesco e del papa emerito Benedetto XVI sul fenomeno degli abusi sessuali a danno dei minori da sacerdoti, laici e prelati. I due autori, pur avendo un approccio diverso sulle cause di tale fenomeno, in 180 pagine denunciano con un'unica voce, quella di Pietro, una tragedia che non può e non deve rimanere sottaciuta, individuandone le cause e la cura. In appendice il Motu proprio di Papa Francesco 'Vos Estis Lux Mundi' offre una indicazione precisa di quali provvedimenti concreti sono stati adottati per arginare la piaga.

Il volume è curato da Pierluca Azzaro con la prefazione di padre Federico Lombardi, già portavoce del Vaticano. Nel volume di 144 pagine sono contenuti diversi contributi di Bergoglio e di Joseph Ratzinger sulla piaga degli abusi. Nel dettaglio, del Papa emerito vengono pubblicati gli appunti sul tema degli abusi sessuali nella Chiesa che vennero resi noti lo scorso aprile; nel volume si trova anche la Lettera pastorale ai Cattolici d'Irlanda. Di papa Francesco viene pubblicata la Lettera al Popolo di Dio; il discorso tenuto al termine del summit di febbraio 'La protezione dei minori nella Chiesa'. In appendice, la Lettera apostolica in forma di Motu proprio 'Vos estis lux mundi'.

Padre Lombardi, nell'introduzione del volume edito da Cantagalli, parlando del recente scritto di Benedetto XVI sulla pedofilia reso noto al termine del summit di febbraio voluto da Francesco con i capi della Chiesa nel mondo, osserva che "il recente scritto del Papa emerito non è e non vuol essere assolutamente una trattazione esauriente dei diversi aspetti del problema degli abusi nella Chiesa. Chi lo intendesse in tal senso farebbe un grave errore e lo valuterebbe in modo del tutto sbagliato. Ad esempio, parla solo marginalmente dell’ascolto delle vittime e del loro accompagnamento, praticamente non parla della colpevole copertura dei crimini, non entra nel campo delle problematiche psicologiche e patologiche della pedofilia, come pure nel grande campo della prevenzione aldilà della formazione del clero". Dice Lombardi che "sarebbe ridicolo pensare che papa Benedetto non conosca e non abbia affrontato seriamente l’ampia gamma di queste e molte altre tematiche nel corso del suo pontificato. Perciò è molto utile rileggere la Lettera ai Cattolici d’Irlanda del 2010, che rimane il suo documento pastorale più articolato sull’argomento".

Quanto a papa Francesco, Lombardi ricorda che "nella lotta contro gli abusi, si è posto fin dall’inizio del suo pontificato su una linea di continuità con il suo predecessore, pur impegnandosi naturalmente a fare nuovi passi. Com’è noto, ha incontrato anch’egli personalmente diverse vittime di abusi; anzi, mentre Benedetto generalmente le aveva incontrate in occasione di diversi viaggi all’estero, Francesco ha preso l’abitudine di incontrarle anche più volte nella sua stessa residenza di Santa Marta in Vaticano".

"Papa Benedetto e papa Francesco - sottolinea ancora padre Lombardi - hanno visto e vivono la grande prova che la Chiesa affronta, ormai da decenni, a seguito dei crimini di abuso sessuale compiuti da suoi membri qualificati. Due grandi pontefici fanno propria la sofferenza dei piccoli e dell’intero popolo di Dio, la portano su di sé, intervengono nella loro responsabilità pastorale, leggono in profondità, nella fede, questi avvenimenti. Avendo lavorato al servizio di entrambi, posso attestare che attraverso queste vicende essi vivono davanti a Dio il loro servizio alla Chiesa e all’umanità, dandoci una testimonianza esemplare di amore per i piccoli, di umiltà, di pazienza, di coraggio, di verità, di amore della giustizia".

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