'Non volgere lo sguardo all'indietro, la sua missione non è sedentaria e non ammette ritardi'
di Enzo Bonaiuto
Una Chiesa che non resta ferma e chiusa in un recinto, ma che si muove e scruta nuovi orizzonti. E' quella che indica Papa Francesco, durante l'Angelus. "La nostra missione nel mondo - sottolinea il Pontefice - non può essere statica ma è itinerante. La Chiesa, per sua natura, è in movimento, non se ne sta sedentaria e tranquilla nel proprio recinto". Al contrario, "è aperta ai più vasti orizzonti, inviata a portare il Vangelo per le strade e raggiungere le periferie umane ed esistenziali".
Il Papa osserva che "la decisione di Gesù è radicale e totale e quanti lo seguono sono chiamati a misurarsi con essa, se si vuole seguire Cristo fino in fondo". Infatti, "l'urgenza di comunicare il Vangelo non ammette ritardi, ma richiede prontezza e disponibilità piena, senza aspettare: la sequela di Gesù esclude rimpianti e sguardi all'indietro, ma richiede la virtù della decisione, di fretta".
Al termine dell'Angelus, in una piazza San Pietro arroventata dal sole, Francesco osserva che "malati, anziani, persone che devono lavorare all'aperto, nei cantieri, in questi giorni hanno patito maggiormente le conseguenze del caldo: che nessuno sia abbandonato o sfruttato", è l'esortazione del Papa che augura "a tutti i lavoratori di poter avere durante l'estate un periodo di riposo, che possa giovare a loro e alle loro famiglie".