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Caso Arata, Nicastri collabora

01 luglio 2019 | 09.27
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L'imprenditore dell'eolico ha iniziato a parlare con i pm. Due nuovi arresti: ai domiciliari un ex funzionario della Regione Sicilia e un imprenditore

Paolo Arata (Youtube /Lega)
Paolo Arata (Youtube /Lega)

L'imprenditore dell'eolico Vito Nicastri ha iniziato a collaborare con i pm di Palermo nell'ambito di un'inchiesta su un giro di mazzette che coinvolge anche il consulente della Lega Paolo Arata. Sono state proprio le dichiarazioni di Nicastri a portare oggi all'arresto di Giacomo Causarano, ex funzionario della Regione Siciliana, il cui nome era già emerso nell'inchiesta. Con lui, ai domiciliari finisce anche l'imprenditore milanese Antonello Barbieri. Il primo è accusato di corruzione mentre per Barbieri l'accusa è di intestazione fittizia di beni, autoriciclaggio e corruzione. Per entrambi sono stati disposti gli arresti domiciliari.

L'arresto di Causarano è stato eseguito dalla Dia di Trapani che ha arrestato anche l'imprenditore Barbieri. Secondo quanto emerso dall'indagine, coordinata dal procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido, Causarano sarebbe stato il tramite tra il dirigente dell’assessorato regionale all’Energia Alberto Tinnirello, già ai domiciliari, e la coppia Arata-Nicastri. Causarano si sarebbe occupato di agevolare il via libera a due impianti di biometano in cambio di una mazzetta da 500mila euro, di cui 100mila già consegnati. Il resto doveva essere versato alla firma dell'autorizzazione. L'imprenditore Antonello Barbieri invece è accusato di intestazione fittizia di beni, autoriciclaggio e corruzione. Socio di Vito Nicastri fino al 2015, avrebbe poi venduto le sue quote ad Arata per 300mila euro.

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