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Alan Kurdi, odissea finita

07 luglio 2019 | 10.07
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Premier maltese: "Sbarcano tutti e vanno in altri Paesi". La Valletta aveva negato l'ingresso nelle acque territoriali. Tre migranti, di cui due minori, collassati per il caldo. Nota congiunta Italia-Malta: "Basta procedere caso per caso, serve meccanismo strutturato"

(Fabian Heinz/ Sea Eye)
(Fabian Heinz/ Sea Eye)

Malta consentirà lo sbarco dei 65 migranti dalla nave Alan Kurdi. Tutti verranno immediatamente trasferiti in altri Paesi dell'Unione Europea. Lo scrive su Twitter il premier maltese Joseph Muscat. "Dopo colloqui con la Commissione Europea e con il governo tedesco, il governo di Malta trasferirà i 65 migranti soccorsi a bordo della Alan Kurdi su mezzi delle forze armate maltesi che entreranno in un porto di Malta. Tutte le persone soccorse a bordo saranno immediatamente trasferite in altri Paesi membri dell'Ue", scrive Muscat.

"Nessuno dei suddetti migranti rimarrà a Malta visto che questa vicenda non rientra tra le responsabilità delle autorità maltesi", aggiunge Muscat. A bordo della nave, 3 persone, di cui due minori, hanno accusato un malore per il caldo e sono collassate. "Tre persone che necessitano di urgenti cure mediche verranno immediatamente evacuate", afferma il premier. "Come segno di riconoscimento per la buona volontà mostrata dal governo maltese - aggiunge Muscat - Paesi membri dell'Ue accoglieranno metà dei 58 migranti soccorsi in un'altra operazione dalle forze maltesi".

NOTA CONGIUNTA ITALIA-MALTA - In una nota congiunta "i ministri degli Esteri di Italia e Malta, Enzo Moavero e Carmelo Abela, in riferimento alle ulteriori complesse situazioni che riguardano navi con a bordo migranti, il loro ingresso nelle acque territoriali dei due Paesi, l’attracco e lo sbarco in porti italiani e maltesi, confermano la ferma volontà di cooperare fra loro". Nella nota i due ministri "ribadiscono, tuttavia, che è indispensabile assicurare un effettivo governo dei flussi migratori verso l’Europa, perché - evidenziano - non è più ammissibile continuare a procedere, caso per caso, ricercando soluzioni in emergenza, con crescenti difficoltà politiche e gravissimi disagi".

"A tal fine, occorre - dicono i due ministri - uno strutturato meccanismo permanente a livello di Unione Europea, che affronti l’insieme delle sensibili questioni che riguardano migrazioni e non si limiti unicamente alle sole procedure per il diritto di asilo. Riformare il regolamento di Dublino non basta, bisogna andare oltre e occuparsi di tutte le persone migranti". "Affinché possa essere avviata una discussione organica, in grado di condurre i governi degli Stati Ue a convergere verso una politica comune per le migrazioni, i due ministri chiedono che sia iscritto nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio Affari Esteri Ue di luglio uno specifico ed esplicito punto", concludono Moavero e Abela.

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