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Vibo Valentia

Maria, svolta nel giallo dell'imprenditrice scomparsa

11 luglio 2019 | 17.29
LETTURA: 2 minuti

Scomparsa il 6 maggio 2016 dalla sua tenuta agricola di Limbadi. Fermate tre persone

(Immagine di repertorio)
(Immagine di repertorio)

Svolta nel giallo di Maria Chindamo, l'imprenditrice di Laureana di Borrello (Reggio Calabria) scomparsa il 6 maggio 2016 dalla sua tenuta agricola di Limbadi. Il gip di Vibo Valentia, a seguito delle indagini dei Carabinieri, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Salvatore Ascone, 53enne di Limbadi detto 'U Pinnularu' e ritenuto legato al clan Mancuso, proprietario della villetta che si trova davanti al cancello della tenuta in cui è stata rapita la donna.

L'uomo è accusato di concorso in omicidio con altre due persone, indagate a piede libero, un operaio romeno 30enne e il figlio, all’epoca dei fatti minorenne. Secondo l’accusa, i tre avrebbero manomesso le telecamere installate nella villetta di Ascone per impedire la registrazione delle immagini del rapimento della Chindamo. agevolando così gli autori materiali dell’omicidio che operavano sapendo di poter agire senza essere ripresi.

Ancora ignoti invece, per gli inquirenti, autori materiali, mandanti, movente e il luogo nel quale i resti della donna sarebbero stati nascosti. A dare un contributo alle indagini, anche alcune dichiarazioni del collaboratore di giustizia Emanuele Mancuso.

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