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La vita spezzata di Deborah

15 luglio 2019 | 06.38
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Le sue passioni erano il canto e il tiro con l'arco. Aveva porto d'armi sportivo, mai chiesto quello per difesa personale

(Foto da Facebook/Alessio Mele)
(Foto da Facebook/Alessio Mele)

Cantare e tirare con l'arco, erano le sue due passioni, ma negli ultimi anni ne aveva aggiunta un'altra: allenarsi al poligono di tiro. Conosceva le armi Deborah Ballesio, 39 anni, la donna freddata sabato sera a colpi di pistola dall'ex marito Domenico ('Mimmo') Massari, di 54 anni, mentre faceva l'animatrice ad una serata di karaoke e piano bar, in un ristorante sulla spiaggia tra Savona e Vado Ligure, l' 'aQuario' di via Nizza.

Aveva un porto d'armi ma per uso sportivo, una passione che l'aveva portata a diventare istruttore con abilitazione. Ma mai aveva mai fatto richiesta per il porto d'armi da difesa personale. Con l'ex non c'erano più stati contatti diretti nemmeno quando Massari era uscito dal carcere, dove aveva scontato 2 anni per averle incendiato il locale notturno ad Altare, minacciandola e perseguitandola dopo la separazione fino ad introdursi nella sua abitazione allagandola e distruggendola.

Ritorsioni continue finite con l'arresto dell'uomo che aveva violato l'ordine di non avvicinarla. Fino a sabato sera non era più ricomparso. Alle 22.30 Deborah aveva appena iniziato la sua serata di piano bar in un locale di Savona, doveva cantare, una serata di musica con il suo gruppo, quando l'ex marito è tornato. "Ti ricordi di me?", due parole e poi gli spari.

L'hanno uccisa almeno tre colpi mortali al torace, sparati da distanza ravvicinata. In tutto i colpi sono stati 6, che hanno raggiunto altre tre clienti del locale, affollato per il sabato sera: due donne e una bimba di tre anni, colpita solo di striscio. Poi la fuga dell'omicida, pistola ancora in mano, a piedi. Massari ha fatto perdere le sue tracce: ora lo cercano in tutta la Liguria la polizia di Savona, che si occupa delle indagini, i carabinieri del comando provinciale, che ieri sera sono intervenuti anche loro sul posto, ricerche estese a tutta Italia. La pistola è sparita con lui.

Deborah era in un periodo di relativa tranquillità, senza particolari allarmi: lo confermano i testimoni, le persone a lei vicine, sentite dagli inquirenti nelle ore dopo l'omicidio. Si era rivolta con fiducia alle forze dell'ordine e all'autorità giudiziaria anni fa, nel 2015, aveva denunciato le violenze e le persecuzioni. E aveva ottenuto l'applicazione di misure cautelari nei confronti dell'uomo.

Di quella ragazza di 39 anni e dei suoi sogni il giorno dopo rimangono gli strumenti, le casse pronte per la musica del karaoke, un telo bianco e un nastro rosso da sequestro che delimita l'area della tragedia, illuminata dal sole di una domenica di luglio, su una terrazza davanti al mare dove per una giornata intera si sono svolti i rilievi della polizia scientifica. Savona per ore sotto choc, per la violenza avvenuta davanti a quasi un centinaio di avventori del locale, fuggiti quando hanno sentito gli spari a pochi metri e la donna riversa a terra, tra i tavolini.

Deborah viveva in Valbormida, la vallata nell'immediato entroterra di Savona, dove in tanti oggi la ricordano, con dispiacere e con affetto. Tutti la conoscevano almeno di vista, forse pochi più in profondità. Aveva avuto paura per la sua vita, Deborah, e secondo alcuni questa paura non era mai andata via del tutto. Si era sposata lì, a Plodio, in uno dei comuni ai piedi del colle del Melogno. E poi era rimasta a vivere tra Carcare, Millesimo e Cairo Montenotte, a mezz'ora di macchina dalla città."Cantava alla Coccinella, un locale-ristorante qui vicino sulla strada provinciale per Casalidora, che ha chiuso da qualche tempo. Mia sorella l'aveva conosciuta lì, erano diventate amiche", racconta all'Adnkronos una ragazza a Millesimo.

"Capitava di incontrarla, spesso, la vedevamo in giro", si sente dire al bar della piazza dove tra i tavoli qualcuno aggiunge "Lui lo hanno preso? Le ha detto 'finalmente ti ho trovato' e poi ha sparato". Voci di paese, una dopo l'altra che da ieri non si fermano."E' stata residente a Plodio fino a qualche anno fa - spiega all'Adnkronos il sindaco di Plodio, Gabriele Badano, parlando di Deborah - era conosciuta in paese, dispiace a tutti quello che è successo. Una vicenda terribile e ancora più terribile è che questa persona, dopo aver fatto quello che le ha fatto in passato, potesse andare in giro con una pistola. Questa tragedia ha colpito molto tutti, sono cose che in un piccolo paese si è abituati a sentir sempre accadere 'altrove'. Questa volta è successo a una persona che conoscevamo, a qualcuno vicino a noi".

La 39 enne da qualche anno non viveva più qui, da dopo la separazione. Questo era il posto dove aveva scelto di abitare con l'uomo che aveva sposato, e che ieri l'ha uccisa."Si sono sposati qui - ricorda il sindaco -  li ho sposati io, quando ero vicesindaco, almeno 7 o 8 anni fa. Una cerimonia che ricordo come sobria, rapida, veloce. Quell'uomo, da quel giorno delle nozze, non l'ho mai più visto. Quella è stata l'ultima volta".

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