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"Uomo senza documenti disse 'sono amico delle guardie'"

29 luglio 2019 | 19.32
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La nota di quattro carabinieri della stazione Piazza Farnese, liberi dal servizio e in abiti civili che si trovavano insieme a Trastevere nella notte tra giovedì e venerdì - tre ore prima dell'omicidio del vicebrigadiere Rega Cerciello. Il collega di Mario: "Chiamati prima a piazza Mastai". Le urla: "Fermi, siamo carabinieri". L'ordinanza del gip: "I due americani senza controllo"

(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Insieme a Trastevere, liberi dal servizio e in abiti civili, quattro carabinieri della stazione Piazza Farnese notano due sospetti in piazza Trilussa. E' la notte tra giovedì e venerdì, esattamente tre ore prima dell'omicidio del vicebrigadiere Mario Rega Cerciello, quando i militari inseguono i due poi raggiunti da una terza persona. All'una "giungevamo in piazza Mastai - spiegano i 4 militari - dove i tre soggetti si fermavano a conversare tra di loro per qualche istante. Infatti, subito dopo mentre il soggetto 3 restava in piazza Mastai in chiaro atteggiamento di attesa, i soggetti 1 e 2 si allontanavano da quella piazza spostandosi in direzione di viale Trastevere, sbrigandosi ad attraversarla".

Due dei quattro carabinieri inseguono i due a bordo di un motorino fino a via Cardinale Merry del Val. "Qui giunti, illuminavano l'area con il faro abbagliante del motociclo e subito dopo venivamo avvicinati da una persona con un cappellino calzato in testa, mai vista prima e intenta a parlare con un altro soggetto dai capelli vistosamente ricci. A costoro ci qualificavamo come appartenenti all'Arma dei carabinieri e richiedevamo di esibirci i propri documenti d'identità".

"L'uomo con il cappellino che si era avvicinato a noi, oltre a riferire di non essere in possesso di alcun documento d'identità perché abitante del luogo, senza alcun motivo ci diceva di essere 'amico delle guardie', locuzione verosimilmente da lui utilizzata - spiegano ancora i 4 - per dirsi confidente delle forze di polizia, nonché di stare a parlare solamente con il suo amico che indicava essere di origine egiziana".

Uno dei due viene sorpreso dai carabinieri mentre raccoglieva da terra una sostanza in un involucro di plastica che avrebbe poi consegnato al militare dicendo che si trattava di 'Bentelan'. Non droga, comunque, ma Tachipirina, come avrebbero poi scoperto poco dopo. Il soggetto fugge, sconosciuto all'uomo con il cappellino e all'egiziano. All'1,19 il maresciallo chiama con il proprio telefono cellulare Andrea Varriale in servizio insieme a Mario Rega Cerciello in abiti civili. La compressa di Tachipirina viene presa in consegna dal vicebridiere che, insieme al collega, riesce comunque a identificare Sergio Brugiatelli, il "soggetto 2" descritto dai 4 militari. Ai due carabinieri quest'ultimo racconterà di esser stato derubato della borsa da due persone poi fuggite a piedi.

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