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Migranti, Patronaggio: "Dietro navi madri organizzazioni tunisine"

30 luglio 2019 | 15.41
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E' quanto detto dal Procuratore capo di Agrigento, come apprende l'Adnkronos, durante l'audizione davanti alla Commissione regionale antimafia all'Ars. E' stato sentito sulle minacce di morte ricevute di recente sulle indagini sugli sbarchi a Lampedusa

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"Ci sono organizzazioni tunisine che usano dei grossi pescherecci che fanno da 'nave madre' e che conducono le piccole imbarcazioni fino vicino alle coste italiane". Lo ha detto il Procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, come apprende l'Adnkronos, durante l'audizione davanti alla Commissione regionale antimafia all'Ars, dove è stato sentito sulle minacce di morte ricevute di recente sulle indagini sugli sbarchi a Lampedusa. Molti migranti, quando vengono recuperati dalla Guardia costiera libica "preferiscono ammazzarsi piuttosto che essere riportati in Libia". Patronaggio ha poi fatto riferimento agli sbarchi 'fantasma' sulle coste agrigentine, dove i migranti dopo il loro arrivo spesso fanno perdere le loro tracce. "Noi ci siamo occupati della zona Sar libica e del comportamento di alcune Ong solo per valutare il loro operato, quando si rifiutano di portare in Libia i migranti. Non c'e dubbio che la zona Sar libica non è adeguatamente presidiata". "Per noi c'è una rilevanza penale solo se c'è un accordo tra chi mette in mare i gommoni e le Ong, altrimenti c'è il rischio che si presti a strumentalizzazioni". "Non è compito mio - conclude -valutare le politiche migratorie e di contenimento del governo nazionale".L'audizione si è svolta a porte chiuse.

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