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Travolti con l'auto dopo lite, 33enne ai domiciliari

07 agosto 2019 | 21.58
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Il giovane è indagato per la morte dei due amici che erano su uno scooter lo scorso 4 agosto dopo una lite in discoteca. L'accusa è di omicidio stradale aggravato dall'omissione di soccorso. Il legale: "Rottura lunotto l'ha mandato nel panico"

Fiori dove sono morti Matteo e Luca (Fotogramma)
Fiori dove sono morti Matteo e Luca (Fotogramma)

Sono stati concessi gli arresti domiciliari al 33enne, il giovane indagato per la morte dei due amici, Matteo Ferrari e Luca Carissimi, il cui scooter sarebbe stato tamponato dall'auto del 33enne la mattina del 4 agosto ad Azzano San Paolo, in provincia di Bergamo, dopo una lite in discoteca. Lo conferma all'Adnkronos Riccardo Tropea, l'avvocato del giovane.

Inizialmente indagato per duplice omicidio volontario, dopo l'interrogatorio di oggi il gip ha riqualificato l'accusa nei confronti del giovane in omicidio stradale aggravato dall'omissione di soccorso e gli ha conseguentemente concesso i domiciliari.

"La rottura del lunotto posteriore dell'auto ha generato in lui il panico" ha detto all'Adnkronos il legale Riccardo Tropea. Parlando della dinamica dell'incidente, l'avvocato spiega che mentre il giovane era alla guida della sua auto, prima dello speronamento mortale dei due ragazzi, il lunotto posteriore della sua vettura "si è infranto generando in lui paura, panico". Alla domanda se il vetro sia stato rotto nel contesto della lite da uno dei due amici poi deceduti, il legale spiega che "non abbiamo elementi di certezza" su questo punto. "Trattandosi del lunotto posteriore - dice ancora - il mio assistito non sa chi potrebbe essere stato a infrangerlo".

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