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De Falco: "Nuovo governo faccia inversione di rotta"

27 agosto 2019 | 13.29
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Il senatore ex M5S: "Ci si confronti nel merito: politiche sociali, redistribuzione reddito, istruzione"

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"Bisogna fare un governo e assicurare la salvezza delle istituzioni. Non esiste alcun motivo reale per andare a votare. Così come è accaduto per il governo gialloverde, se nessuna parte avrà la maggioranza chiaramente si dovrà formare una maggioranza di compromesso. Certo, poi bisognerà vedere se ci sono le forze per sostenere il nuovo governo". Lo ha dichiarato all’AdnKronos Gregorio De Falco, senatore del Gruppo Misto ed ex M5S, commentando la situazione di stand-by da cui le trattative per le sorti della politica italiana non sembrano voler uscire.

Per De Falco "il nuovo governo deve dare un chiarissimo segnale di inversione di rotta. In primo luogo, dovrebbe volere l’abrogazione dei due Decreti Sicurezza. Il punto è che le consultazioni tra le parti politiche sono attualmente limitate al Pd ed al Movimento 5 Stelle: si dovrebbe invece tenere conto delle due componenti del Gruppo Misto", specifica il senatore, riferendosi al gruppo di fuoriusciti dal M5S, di cui fa parte, e alla formazione di Grasso Liberi e Uguali. Poi sferza contro i capi politici dei due partiti in trattativa: "Di Maio e Zingaretti parlano solo di nomi, seggi e poltrone: non fanno nessun discorso di merito. Noi siamo pronti a sostenere il governo per motivi istituzionali: ma che ci sia una reale inversione di rotta".

Per parlare di inversione, allora, "bisogna confrontarsi nel merito e stabilire una linea politica. Ci interessa, per esempio, la posizione di Dem e 5 Stelle sulle tematiche relative ai diritti civili. Sicuramente, - ribadisce – la discontinuità rispetto ai Decreti Sicurezza è imprescindibile. Poi, che si ridiscuta la ridistribuzione del reddito, le politiche sociali, gli investimenti sulla scuola e sull’istruzione". Per quanto riguarda le politiche migratorie, per il senatore oltre all’abrogazione dei decreti sarebbe anche necessario sviluppare delle politiche multilivello. "Così come mi disse il Presidente Conte più volte – sottolinea -. Servirebbero interventi in loco nei paesi d’origine e la sospensione di ogni tipo di collaborazione con la Libia: di fatto stiamo supportando dei criminali".

E sull’appiattimento dei pentastellati sulla linea dura della Lega, De Falco ricorda: "l’accanimento del M5S contro i ‘taxi del mare’ è nato dopo le indagini delle Procure: si riteneva che ci fossero normali collegamenti tra Ong e criminalità. Poi è stata chiesta l’archiviazione ed è stato provato che la presenza delle Ong in mare non influenza in alcun modo il numero delle partenze, l’unico elemento che lo fa è il meteo", precisa. Quindi, "se il Movimento 5 Stelle vuole recuperare la sua identità – chiosa - deve necessariamente fare ritorno alle sue origini, al momento in cui il ‘nessuno rimanga indietro’ era un principio. Da due anni non è più così. Con questi slogan fasulli, fuorvianti e criminogeni, si criminalizza chi con rischio e fatica porta avanti delle operazioni meritevoli. Si tratta di una vera e propria mistificazione della narrazione", conclude.

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