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Strage Bologna, Bolognesi: "No a congetture su resti vittime"

07 settembre 2019 | 13.16
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Il presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime sul ritrovamento di due Dna tra i resti di Maria Fresu: "Bisogna essere molto prudenti, la situazione del momento era piuttosto delicata, bisognerà aspettare le analisi sui vivi". Mollicone-Frassinetti: " 86/ma vittima tsunami verita''

(Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Nella bara di Maria Fresu, scomparsa come polvere dopo l'esplosione alla stazione di Bologna, ci sono i reperti organici di due donne diverse. Un osso della mano e un lembo facciale con uno scalpo che potrebbero appartenere alla vittima, allora 23enne, ma anche a una 86esima vittima, forse la terrorista che trasportava l'ordigno. "Sono congetture, è una cosa più romanzata che altro. Bisogna sempre tenere presente quei momenti, se qualche frammento è andato in tombe diverse non si può dire che c'è un morto in più" commenta all'Adnkronos Paolo Bolognesi presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di Bologna.

"Determinate illazioni - incalza - le fa soprattutto chi non ha presente il momento, si sono trovati resti fino a venti giorni dopo la strage. Bisogna essere molto prudenti, la situazione del momento era piuttosto delicata, bisognerà aspettare le analisi sui vivi. Capisco la difesa che voglia tirare fuori di tutto, però il quadro accusatorio di Cavallini non cambia nel modo più assoluto".

"Se confermata la notizia di una 86esima vittima, che sarebbe stata disintegrata dall'esplosione nel trasporto dell'esplosivo, sarebbe uno tsunami di verità sulle tesi dei processi storici e richiederebbe l'immediata revisione del processo relativo alla strage di Bologna". Lo affermano i deputati Fdi Federico Mollicone e Paola Frassinetti, promotori dell'Intergruppo "2 agosto. La verità oltre il segreto sulla strage di Bologna". "Queste perizie -aggiungono- confermerebbero del resto l'esattezza delle tesi di Priore e Cutonilli. Il nuovo governo non può fermare l'ansia di verità. Fico calendarizzi subito alla ripresa dei lavori parlamentari la proposta di legge per l'istituzione della commissione d'inchiesta su Bologna e del terrorismo interno e internazionale, giá sottoscritta da esponenti anche di maggioranza. Il Copasir acquisisca poi i documenti del capocentro di Beirut Giovannone, artefice del lodo Moro, che avrebbe permesso il transito di armi palestinesi in Italia a fronte della santuarizzazione del nostro territorio. Fico renda disponibili infine tutti i documenti d'inchiesta, oggi di fatto inaccessibili. Non vorremmo che con la sinistra al governo ricada la cappa di piombo sulla strage di Bologna".

Un passo avanti lo definisce Valerio Fioravanti, ex Nar, sulla ricostruzione e le responsabilità della strage di Bologna. "I reperti organici di due donne diverse nella bara di Maria Fresu sono un passo importante, utile - commenta all'Adnkronos - considerato che a Bologna da 39 anni sono tutti impegnati a nascondere la verità, non ad accertarla. Vedremo ora la perizia completa. Finalmente c'è qualcuno che cerca, in mezzo a tanti altri che girano la testa dall'altra parte".

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