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Nipote vittima Ciotta: "Reddito cittadinanza a Br ridicolo"

29 settembre 2019 | 20.00
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Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

"Stiamo veramente cadendo nel ridicolo". E' amareggiato Potito Perruggini, nipote dell'agente di polizia Giuseppe Ciotta assassinato nel 1977 dai terroristi rossi e presidente dell'osservatorio nazionale per la Verità storica 'Anni di piombo', nel commentare all'Adnkronos la notizia diffusa oggi da La Verità sul reddito di cittadinanza percepito da qualche settimana da Federica Saraceni, ex terrorista delle Br.

Condannata a 21 anni e sei mesi per l'omicidio del giuslavorista Massimo D'Antona, Federica Saraceni dal 2005 è ai domiciliari e dallo scorso agosto riceve il reddito di cittadinanza, un assegno da 623 euro, nonostante tra i requisiti per ottenerlo ci sia quello di non essere sottoposti a 'misura cautelare personale'.

"Se non controlliamo attentamente questi cosiddetti ex terroristi (che per noi familiari non sono mai 'ex' ma rimangono tali perché hanno ammazzato e i nostri morti non saranno mai 'ex morti'), corriamo il rischio di vedere la Saraceni incassare anche la pensione di reversibilità del padre, l'ex parlamentare Luigi Saraceni", continua Perruggini.

"Del resto, questo è solo uno dei tanti episodi che ci portano a riflettere sull'argomento. Non è il primo caso, ne hanno scoperto un altro a Torino - aggiunge Perruggini - Ci sono terroristi come Enrico Galmozzi, il killer di mio zio, che vive libero e con la libertà di minacciare attraverso Facebook. Ne parla Panorama in edicola questa settimana".

"Questi si sono presi gioco degli italiani e continuano a farlo - conclude il presidente dell'osservatorio 'Anni di piombo' - sulla pelle delle vittime e dei loro familiari che hanno pagato senza mai conoscere un briciolo di verità storica, che nella maggior parte dei casi è diversa da quella giudiziaria".

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