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Riesame 'boccia' Savoini: audio Metropol utilizzabile

03 ottobre 2019 | 18.14
LETTURA: 3 minuti

Il ricorso presentato della difesa di Gianluca Savoini, indagato per corruzione internazionale nell'inchiesta sui presunti fondi russi alla Lega, è "infondato"

(fonte Facebook Associazione Lombardia-Russia)
(fonte Facebook Associazione Lombardia-Russia)

Per il tribunale del Riesame di Milano l’audio registrato al Metropol lo scorso 18 ottobre è utilizzabile. Il file conterebbe la promessa di denaro per finanziare la Lega. E' quanto emerge nelle motivazioni con cui il Riesame ha respinto perché "infondato" il ricorso presentato della difesa di Gianluca Savoini, indagato per corruzione internazionale nell'inchiesta sui presunti fondi russi alla Lega. Nel ricorso il difensore aveva chiesto il dissequestro dei cellulari di Savoini acquisito nel corso delle perquisizioni scattate lo scorso luglio su ordine della procura.

Nell'audio registrato al Metropol di Mosca ci sono tutti gli elementi per sostenere l'inchiesta sui presunti fondi russi alla Lega secondo la procura di Milano che indaga sulla Russiagate. Dalla trascrizione dell'audio, secondo l'impostazione accusatoria, emergerebbe "un accordo illecito avente ad oggetto retrocessione di importanti come di denaro a favore del partito politico Lega e di funzionari russi nell'ambito di una negoziazione relativa ad una partita di prodotti petroliferi", come si legge nelle motivazioni del Riesame che hanno respinto il ricorso di inutilizzabilità dell'audio presentato dalla difesa di Gianluca Savoini, uno dei tre indagati italiani per corruzione internazionale.

Il file audio può essere utilizzato perché, come raccontato ai pm dal cronista Stefano Vergine, il file consegnato alla procura era il frutto "di una 'registrazione audio in diretta' e, in un altro passaggio delle sue dichiarazioni, ha sottolineato che alcuni fatti erano stati riscontrati direttamente, mentre altri gli erano stati riferiti da sue fonti 'che avevano una conoscenza diretta dei fatti'". Questo uno dei passaggi delle motivazioni con cui i giudici del Riesame hanno respinto il ricorso. Il giornalista de L'Espresso, che sarebbe riuscito a carpire qualche frase è a scattare delle foto, era presente nella hall dell'albergo dove avviene l'incontro sospetto e riconosce alcuni dei sei soggetti presenti al tavolo. In questo senso, il collegio "osserva che, allo stato, non emergono degli atti (né la difesa lo ha prodotti) elementi per ritenere che la registrazione sia il frutto di una intercettazione illegittima, effettuata da un soggetto non presente al colloquio incriminato", per cui lo stesso collegio "non ritiene che la registrazione audio di cui si discute provenga da fonte anonima". 

E ancora: il decreto di sequestro "risulta sufficientemente motivato in merito alla necessità di acquisire tutta la documentazione cartacea ed informatica (screenshot) contenente riferimenti alla negoziazione che ha preceduto l'incontro registrato presso la hall dell'hotel Metropol in Mosca il 18 ottobre 2018, nonché ogni altra documentazione relativa all'esecuzione dell'accordo illecito, anche al fine di identificare compiutamente tutti i soggetti coinvolti nella vicenda.

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