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Trieste piange i due agenti uccisi

06 ottobre 2019 | 11.11
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Un abbraccio commosso e silenzioso per Matteo Demenego e Pierluigi Rotta. Biglietti e fiori in Questura. Due pistole e oltre 20 colpi per freddarli

(Adnkronos)
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Dall'inviata Antonietta Ferrante

E' un tappetto di fiori, disegni colorati fatti a mano dai bambini, tricolori listati a lutto, quello che riempie i tre gradini all’ingresso della questura di Trieste dove due giorni fa sono stati uccisi Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, di 31 e 34 anni.

E' un tributo a due agenti, a "due eroi", è un "grazie per aver servito questo Paese". C’è una piccola macchina della polizia, il regalo di un bambino, ci sono diverse decine di lumini accesi, il cordoglio di associazioni e singoli, di "Trieste che piange e ama due angeli".

E' l’abbraccio commosso e silenzioso per dei poliziotti che hanno "servito il nostro Paese", ai "protettori dell’Italia". C’è la lettera della piccola Francesca, "la figlia di un vostro collega, volevo solamente dirvi Grazie, siete i miei eroi perché avete sacrificato la vostra vita per svolgere al meglio il vostro lavoro. Questo vi fa onore".

Ci sono i messaggi di tante mamme, ma a lasciare un fiore o dare una stretta di mano ai poliziotti che sorvegliano l’atrio della questura, sono le persone di ogni età. La polemica su quanto accaduto non è sulla bocca dei triestini. C’è solo un messaggio che suona ‘diverso’: "Onore e orgoglio per questi eroi della Patria, caduti per servire uno Stato infame che non li merita".

Hanno il passo lento le persone che entrano nell’atrio di via Tor Bandena dove solo due giorni fa Alejandro Augusto Stephan Meran, 29enne di origine domenicana, ha sparato impugnando le due pistole di ordinanze delle vittime. Abbassano il capo, si raccolgono in preghiera, trattengono o fanno scorrere le lacrime davanti alla foto dei due agenti appoggiate proprio sotto la grande targa in marmo dedicata ai ‘Caditi nell’adempimento del dovere’.

I loro visi incorniciati sono circondati dalle corone lasciate ieri da tutte le altre divise e dalle istituzioni. Ci sono i fiori dei colleghi e un biglietti scritto con un pennarello che assomiglia a una promessa: "Non sarete dimenticati. Grazie ragazzi, i nostri angeli".

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