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Venti anni fa moriva il giornalista Gian Paolo Cresci

06 ottobre 2019 | 11.34
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Martedì 8 ottobre una messa nella Basilica di San Lorenzo in Lucina a Roma per ricordarlo

Gian Paolo Cresci
Gian Paolo Cresci

Venti anni fa moriva Gian Paolo Cresci (1930-1999), all'epoca direttore del quotidiano romano 'Il Tempo'. Per ricordare il giornalista scomparso a 69 anni, che ebbe una lunga carriera anche in Rai, gli amici e i collaboratori di 'Prospettive nel Mondo', influente rivista culturale di ispirazione cattolica da lui stesso fondata e diretta tra il 1976 e il 1991, faranno celebrare, in occasione dell'anniversario della scomparsa, una santa messa in suffragio martedì 8 ottobre, alle ore 19, nella Basilica di San Lorenzo in Lucina a Roma.

Nato a Firenze il 23 novembre 1930, la vita professionale di Gian Paolo Cresci è stata costellata di importanti incarichi e traguardi prestigiosi. Intellettuale cattolico di primo piano tra gli anni '60 e '70, Cresci fu un convinto militante democristiano, ricoprendo per molti anni l'incarico di consigliere nazionale della Dc, occupandosi soprattutto di politica culturale.

A lungo stretto collaboratore del presidente del Consiglio e leader democristiano Amintore Fanfani, Cresci lavorò alla Rai al tempo del 'mitico' direttore generale Ettore Bernabei come inviato, di cui fu, in seguito, anche capo ufficio stampa (1971-75), per essere infine nominato amministratore delegato e direttore generale della Sacis, incarico che mantenne fino a 1993.

Dopo aver fatto una breve esperienza come sindaco di San Felice Circeo, in provincia di Latina (dal novembre 1973 al febbraio del 1975), Gian Paolo Cresci ideò e diresse il mensile culturale 'Prospettive nel Mondo', che fondò insieme al filosofo Augusto Del Noce, uno dei maggiori esponenti del pensiero cattolico italiano del XX secolo.

La rivista coagulò all'epoca il meglio del pensiero cattolico (da Carlo Bo a Rocco Buttiglione, passando per Sergio Cotta, Leone Piccioni e Adriano Bompiani), lanciando un ponte di dialogo tra il mondo cattolico e la cultura laico-riformista di impronta liberale.

Nominato nel 1991 soprintendente del Teatro dell'Opera di Roma, nel 1994 Cresci tornò a dedicarsi a tempo pieno al suo amore di sempre, il giornalismo. Giornalista professionista dal 1 marzo del 1955, Cresci assunse la direzione de 'Il Tempo' nel giugno del 1997, con l'obiettivo di rilanciare il prestigio della testata romana. Rimasto al lavoro al quotidiano fino all'ultimo, la morte lo colse a Roma l'8 ottobre 1999.

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