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Fallimenti cooperative, genitori Renzi fra i 19 indagati

22 ottobre 2019 | 14.21
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Chiuse le indagini della procura di Firenze, l'accusa è di bancarotta fraudolenta ed emissione di fatture false nell'ambito dell'inchiesta sui fallimenti della Delivery Service Italia, Europe Service e Marmodiv

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori dell'ex premier Matteo Renzi, attuale leader di Italia Viva, figurano tra i 19 indagati ai quali la procura di Firenze ha notificato in queste ore l'avviso di chiusura indagini per bancarotta fraudolenta ed emissione di fatture false nell'ambito dell'inchiesta sui fallimenti delle cooperative Delivery Service Italia, Europe Service e Marmodiv. Per questa inchiesta Tiziano Renzi e Laura Bovoli nel febbraio scorso vennero ristretti ai domiciliari, poi revocati dal tribunale del riesame.

Lo scorso marzo il tribunale di Firenze ha dichiarato il fallimento della societa cooperativa Marmodiv. Secondo la procura di Firenze, la coop sarebbe stata amministrata 'di fatto' da Tiziano Renzi e Laura Bovoli, che nel frattempo erano stati sottoposti dal gip alla misura dell'interdizione dall'esercizio dell'attività di impresa per l'accusa di bancarotta dopo gli arresti domiciliari.

Nella sentenza del tribunale fallimentare, presieduto da Silvia Governatori, che ha dichiarato il fallimento della società cooperativa Marmodiv, rappresentata legalmente da Aldo Periale, con sede in via Arturo Ferrarin a Firenze, si afferma che emergono "chiari elementi per ritenere che la società cooperativa Marmodiv versi in irreversibile condizione di insolvenza, emergente dalla sproporzione tra l'ingente entità dell'esposizione debitoria e l'attivo sociale, cosicchè deve esserne dichiarato il fallimento".

La Marmodiv è una delle tre cooperative che, secondo l'inchiesta della rocura fiorentina, sarebbe stata amministrata 'di fatto' dai coniugi Renzi senior. Il tribnale ha accertato la "non completa attendibilità dei bilanci depositati dalla Marmodiv", dichiarando che il suo stato di insolvenza emerge "dalla consistente esposizione di debitoria". La Marmodiv "non risulta avere attivo sufficiente a garantire l'equa integrale soddisfazione dei creditori". Il Tribunale ritiene che i "consistenti debiti erariali" con l'Agenzia delle Entrate e i debiti previdenziali" con l'Inps e l'Inail dimostrino "la sussistenza dei requisiti dell'insolvenza", "non risultando a tal fine rilevante l'avvenuta cessione del ramo di azienda in favore della società D.M.P. srl". L'entità dei debiti della Marmodiv, accertata dal consulente tecnico d'ufficio con perizia depositata lo scorso 15 marzo, ammonta a 493.377,54 euro, di cui 484.549,87 già scaduti.

L'istanza di fallimento era stata inoltrata dalla Procura di Firenze il 4 settembre 2018. Il Tribunale fallimentare spiega nelle sue motivazioni che il pm a sostegno della sua richiesta "aveva esposto che nell'ambito di un procedimento penale in fase di indagini" era emersa "la sussistenza dello stato di insolvenza" della Marmodiv, dopo aver appreso di "una consistente esposizione debitoria", segnalata dall'Agenzia delle Entrate.

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