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Franco Antonello: "Mio figlio ha sbagliato ma non è un delinquente"

03 novembre 2019 | 16.29
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"Non si può distruggere un ragazzo per una canna. Spero che un giorno si sappia la verità, che quel maledetto incidente è successo per via di un colpo di sonno e non a causa della droga"

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)

"Come si può definire delinquente un ragazzo di 19 anni per una canna? Come si può dimenticare tutto ciò che di buono ha fatto fino a questo momento per un errore, per un colpo di sonno?". Lo ha detto in un'intervista a 'Il Mattino di Padova' il padre di Alberto Antonello, il 19enne rimasto gravemente ferito in un incidente, in cui ha perso la vita la sua fidanzata 18enne, avvenuto all'alba del 1 novembre a Musile di Piave, di ritorno da una festa di Halloween. "Non si può distruggere un ragazzo per una canna - sottolinea Franco Antonello - Venerdì ci eravamo abbracciati e mi aveva detto: tranquillo, papà, vado piano".

"Pensate forse che la morte non sia una punizione sufficiente anche per noi? Giulia era un membro della nostra famiglia - spiega - Abitava con Alberto da qualche mese, erano lì a pochi metri da casa mia. Non ci posso credere, non mi do pace". Alberto è "la rivincita della mia vita", racconta, "qualche problema c’è stato in passato, gli adolescenti sono ribelli. Da qualche anno però le cose erano cambiate. Lui si è preso sulle spalle la nostra attività, lavorava da mattina a sera. E anche con il fratello Andrea il rapporto è molto diverso rispetto a prima".

"Alberto ha sempre sofferto la diversità di suo fratello - aggiunge il papà del 19enne - Si vergognava. Ora però è cambiato tutto. Vanno via insieme, certe notti dormono insieme. Il mio cuore si riempie di soddisfazione e amore, nel vederli finalmente uniti come due fratelli dovrebbero essere".

"Quando succedono disgrazie come questa si scatena sempre una ridda di voci - afferma - Io sento il paese, percepisco l’opinione prevalente sui social, ho visto i giornali. Per mezzo grammo di erba si butta dal precipizio un ragazzo che ha commesso un errore. Fatale, certo, e il tempo non potrà mai cancellare questo dolore. Ma è pur sempre un errore". "Spero che un giorno si sappia la verità, che quel maledetto incidente è successo per via di un colpo di sonno e non a causa della droga - conclude - Ora però voglio pensare solo a lui. E a Giulia".

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