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Papa: "Difendere la comunità da lupi rapaci"

09 novembre 2019 | 19.55
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"Trovare nuove vie per incontrare chi è lontano dalla fede"

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)

La comunità va difesa "dai lupi rapaci" e dai "cattivi compromessi". Il Papa, celebrando la messa nella Basilica Lateranense in occasione della festa della Dedicazione, dà un mandato preciso ai sacerdoti di Roma: "A voi presbiteri voglio dedicare un versetto della seconda Lettura, della Prima Lettera ai Corinzi: 'Nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo'. Questo è il vostro compito, il cuore del vostro ministero: aiutare la comunità a stare sempre ai piedi del Signore per ascoltarne la Parola; tenerla lontana da ogni mondanità, dai cattivi compromessi; custodire il fondamento e la radice santa dell’edificio spirituale; difenderla dai lupi rapaci, da chi vorrebbe farla deviare dalla via del Vangelo".

"Come Paolo - dice Francesco - anche voi siete 'saggi architetti', saggi perché ben consapevoli che qualsiasi altra idea o realtà volessimo porre a fondamento della Chiesa al posto del Vangelo, potrebbe forse garantirci più successo, magari gratificazioni immediate, ma comporterebbe inevitabilmente il crollo di tutto l’edificio spirituale!".

"Da quando sono Vescovo di Roma ho conosciuto più da vicino molti di voi: ho ammirato la fede e l’amore per il Signore, la vicinanza alle persone e la generosità nella cura dei poveri. Conoscete i quartieri della città come nessun’altro e custodite nel cuore i volti, i sorrisi e le lacrime di tanta gente. Avete messo da parte contrapposizioni ideologiche e protagonismi personali - sottolinea il Papa - per fare spazio a quello che Dio vi chiede. Il realismo di chi ha i piedi per terra e sa 'come vanno le cose di questo mondo' non vi ha impedito di volare in alto con il Signore e di sognare in grande. Dio vi benedica. Che sia la gioia dell’intimità con Lui la ricompensa più vera per tutto il bene che fate quotidianamente".

Trovare "nuove vie" per incontrare chi è lontano dalla fede e dalla Chiesa è il mandato che il Papa consegna ai sacerdoti della capitale. "Vi è affidato il compito di aiutare le vostre comunità e gli operatori pastorali a raggiungere tutti gli abitanti della città, individuando vie nuove per incontrare chi è lontano dalla fede e dalla Chiesa. Ma, nel fare questo servizio - ammonisce Bergoglio - portate dentro questa consapevolezza, questa fiducia: non c’è cuore umano in cui il Cristo non voglia e non possa rinascere. Nelle nostre esistenze di peccatori spesso ci capita di allontanarci dal Signore e di spegnere lo Spirito. Distruggiamo il tempio di Dio che è ciascuno di noi. Eppure questa non è mai una situazione definitiva: al Signore bastano tre giorni per ricostruire il suo tempio dentro di noi!".

Celebrando la messa nella Basilica Lateranense, Bergoglio chiede ai sacerdoti di Roma di essere disponibili con le persone, incontrandole con umiltà e nella gratuità: "Che la Madre Chiesa di Roma possa sperimentare la consolazione di vedere ancora una volta l’obbedienza e il coraggio dei suoi figli, pieni di entusiasmo per questa nuova stagione di evangelizzazione. Incontrare gli altri, entrare in dialogo con loro, ascoltarli con umiltà, gratuità e povertà di cuore". "Vi invito a vivere tutto questo non come uno sforzo gravoso, ma con una leggerezza spirituale: invece di farsi prendere da ansie di prestazione, è più importante allargare la percezione per cogliere la presenza e l’azione di Dio nella città", dice il Papa.

Il Papa ha poi rivolto una preghiera per i "milioni di bambini piegati dai morsi della fame che hanno perso il sorriso ma vogliono ancora amare. Per i milioni di giovani che, senza un motivo per credere o esistere, cercano invano un avvenire in questo mondo insensato". Il pensiero del Papa anche per i "milioni di uomini, di donne, di bambini, con cuori che battono ancora forte forte per lottare, il cui spirito si rivolta contro la sorte ingiusta loro imposta, il cui coraggio esige il diritto all'inestimabile dignità. Per i milioni di bambini, di donne, di uomini che non vogliono maledire, ma amare e pregare, lavorare ed unirsi, perché nasca una terra solidale".

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