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Delitto Arce, figlia brigadiere suicida: "Orgogliosa, ha dato svolta a caso"

13 novembre 2019 | 12.01
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Maria Tuzi: "Mio padre non era un bugiardo e non avrebbe accusato innocenti, aspettavo da anni questo momento"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

dall’inviata Giorgia Sodaro
"Cercherò di essere presente a tutte le udienze perché è arrivato il momento che aspettavo da tanti anni. Eravamo pronti a iniziare oggi e lo saremo anche il 15 gennaio. Certo è un’attesa un po’ straziante". Lo ha detto a al termine dell’udienza preliminare sull’omicidio di Serena Mollicone rinviata al 15 gennaio, Maria Tuzi, figlia del brigadiere Santino Tuzi, trovato morto l’11 aprile 2008 nella sua auto in un bosco, ucciso da un colpo di pistola al petto.

Secondo gli investigatori si trattò di un suicidio. Tuzi dichiarò di aver visto Serena Mollicone entrare nella caserma dei carabinieri di Arce il 1 giugno del 2001. "La bontà di mio padre è servita tanto perché con le dichiarazioni che ha fatto ha dato una svolta al caso - ha aggiunto - mi trovo qui a vedere le persone che non sono state al suo fianco. Sono orgogliosa di lui, io probabilmente avrei fatto la stessa cosa. Purtroppo non gli è stato dato modo di continuare a dire quello che poteva dire ma quello che ha detto è stato abbastanza".

"Sono quasi sicura che per difendersi diranno di tutto e proveranno a far passare mio padre per un bugiardo ma chi conosce mio padre sa che non era un bugiardo e soprattutto non avrebbe accusato delle persone innocenti", ha concluso.

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