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Scontri finale Coppa Italia a Roma, arrestati 13 ultrà della Lazio

13 novembre 2019 | 11.50
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Il gip Mattioli parla di "personalità prepotenti, aggressive e prive di freni inibitori". La "particolare gravità dei fatti posti in essere" e i precedenti di molti di loro "inducono a ritenere attuale, elevato e concreto il pericolo di reiterazione di reati della medesima specie"

Scontri finale Coppa Italia a Roma, arrestati 13 ultrà della Lazio

"Personalità prepotenti, aggressive e prive di freni inibitori". Lo scrive il gip di Roma Mara Mattioli nell'ordinanza di misura cautelare per 13 ultras della Lazio del gruppo degli 'Irriducibili' (due ai domiciliari e per gli altri obbligo di presentazione) coinvolti negli scontri avvenuti il 15 maggio scorso durante la finale di Coppa Italia, durante i quali venne anche data alle fiamme un'auto della polizia di Roma Capitale.

I due ultra finiti ai domiciliari si chiamano Ettore Abramo e Aniello Marotta e hanno precedenti a vario titolo e a seconda della posizione per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, resistenza a pubblico ufficiale, radunata sediziosa, porto di armi ed oggetti atti ad offendere, traffico internazionale di stupefacenti, lesioni personali, rapina aggravata ricettazione, associazione per delinquere e rissa.

"La particolare gravità dei fatti posti in essere - scrive il gip - con evidente preordinazione attraverso una precisa strategia compattandosi nei luoghi presidiati dalle forze dell'ordine, muniti di indumenti per travisarsi, nonché di diversi oggetti contundenti, fumogeni e bombe carta, scagliandosi violentemente contro le forze dell'ordine che stavano presidiando la zona per motivi di sicurezza, incendiando autovetture, dando luogo a una vera e propria guerriglia urbana mettendo così in pericolo non solo l'incolumità degli appartenenti alle forze dell'ordine ma anche di centinaia di persone e famiglie con bambini che pacificamente si stavano recando allo stadio, unitamente ai precedenti specifici e recenti da cui sono gravati molti di loro (la maggior parte dei quali attivisti della tifoseria violenta del gruppo degli Irriducibili e che hanno dimostrato di essere soggetti inclini a non rispettare le regole), appaiono sintomatici di personalità prepotenti aggressive e prive di freni inibitori e inducono a ritenere attuale, elevato e concreto il pericolo di reiterazione di reati della medesima specie".

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